giovedì 30 agosto 2012

PROVVISORIE PERBENISTICHE APPARENZE


PROVVISORIE PERBENISTICHE APPARENZE
Ma il reale(ovvero quel poco che riteniamo sia tale) ci sfugge. Poiché sembra che non sia così come ci appare. (Ce lo dice dice la scienza. .La sua provvisorietà è una variabile che ci sfugge. Ci chiediamo cosa rimarrà di noi. E cioè della nostra "civiltà (è un parolone). Cioè dei nostri fatti creativi. Delle strutture edilizie e d'altro genere. Del nostro lucido e suggestivo pensiero, delle nostre enunciazioni filosofico-culturali.... Nulla. Non rimarrà proprio nulla. Visitare un recente quartiere di una città può essere eloquentemente indicativo della sua provvisorietà. Edificato con tutti i crismi di quello che si ritiene sia l'optimum dell'attuale progresso tecnologico-ecologistico, ben presto diverrà una zona degradata in tutti i sensi. Poiché non è destinato a durare, nel tempo (anche sul piano estetico). Poiché tutto è afflitto dal carattere della provvisorietà. E tutto è destinato ad essere abbattuto, dimenticato, ignorato e, nella migliore delle ipotesi, rinnovato. Tutto è provvisorio. Compreso il modo di pensare. Di vivere. Sembrerebbe che questo carattere di provvisorietà di cui sono intrise le azioni umane riveli che, in effetti, non si crede a quello che si fa. A quello che si pensa. Che si sente (dentro di noi).Ed allora non resta, quale sbocco, che immaginarsi l'immaginario. E cioè che esista e sia valido tutto ciò cui, in sostanza, non si crede affatto. Perchè a qualcosa si deve pur credere. O far sembrare di credere. Giustificando in tal modo (aforisticamente) la propria esistenza e quella della collettività alla quale si appartiene. (Chi mi comprende....è bravo).

Bluewind

2 commenti:

  1. Ma per quello che posso aver capito,"credere" vuol dire "volontà di fare" attraverso le proprie intuizioni spirituali,perchè in esse vi è la consapevolezza del "valore" che sente di esprimere come signore di sè stesso che sa valutarsi da sè e la determina in base alla relazione che ha conseguito e ciò che si era proposto.E in questo suo sentire non vi è certo il senso del provvisorio anche se ha coscienza del mutamento.
    Ma...se vedessi Roma all'alba sfumata ancora e incisa dalle frecce di luce lasciate dai gabbiani,questi pensieri non ti verrebbero che, vivresti l'istante sentendolo eterno.Mirka

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  2. Ma questi gabbiani (specie se reali) sono un pericolo pubblico ! Ciao. Mimmo

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