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ed attendere. A tutti Voi auguro delle splendide festività. Bluewind
lunedì 3 dicembre 2012
venerdì 30 novembre 2012
Qualcosa è cambiato. Forse no.
Qualcosa
è cambiato. Forse no.
(L’Articolista della prima pagina de La Stampa scopre
che il Senato ha rinviato a martedì prossimo il voto di fiducia sul decreto taglia costi
della politica. Chissà se è ancora valido il motto latino “Quod differtur
non aufertur” (Arnobio) trad. “That wich
is posponed is not dropped”)
Si riteneva di
essere ormai fuori dai recinti galileiani. Ma così non è. Il tentativo di
allargare i nostri orizzonti planetari sembra fallito.Infatti non ci sarebbe
traccia di vita su Marte. Siamo riprecipitati entro le antiche consuete
mura. Si riteneva che qualcosa fosse cambiato. Purtroppo, forse, così non è
Bluewind.
giovedì 29 novembre 2012
FEMMINISMO (di prima maniera)
FEMMINISMO (prima maniera)
E’ quello urlato, per intenderci. Che sembra essere il non
plus ultra dall’Articolista (de La Stampa del 29/11 us) che pesantemente
dissacra (è un eufemismo) Carla Bruni poiché Costei ha, tempo fa, dichiarato
che “la sua generazione non ha più bisogno
del femminismo”. Evidentemente di quello urlato, scomposto, di prima
maniera. Ma, come al solito, è stata fraintesa, come chiunque non vada “più a genio” ai mass media. E per
completare il quadro e per suffragare, con qualche parallelismo, il Suo
assunto, l’Articolista de La Stampa
cita le e mail ricevute, nelle quali la Bruni viene tacciata di dire “scemenze”,
di essere una privilegiata, e sul fatto
che il femminismo avrebbe “bisogno di lotte”
(cioè di continuare ad essere “urlato”.
Ma in sostanza non si tratta di femminismo vero.
Ma di un maschilismo travestito da femminismo. E cioè, per semplificare, di
un femminismo in gonnella). Mentre
il femminismo della Bruni è più soft, più evoluto e non meno incisivo
di quello urlato. Ma per taluni, per avere credibilità, è giocoforza battere i pugni sul tavolo (è un
eufemismo), cioè fare la voce grossa.
Anche se si tratta solo di apparenza. Come
avvenne per la visita di Hitler a Roma. Allorchè vennero addobbate
tutta Via
dei Fori imperiali e Via dei Trionfi
(allora si chiamava così) con tripodi su piedistalli e grandi candelabri tutti
rigorosamente di compensato dorato. Vennero fatti altresì,orgogliosamente,
sfilare i nostri carri armati (che erano poco di più che scatolette metalliche,
mentre i gerarchi nazisti, sull’apposito palco, cercavano di frenare il loro
sbellicarsi dal ridere). (Infatti, all’epoca, l’esercito tedesco era dotato dei
più efficienti carri armati Tigre).
Per le anzidette ragioni Pier Luigi Bersani non appare bene
accetto a certa stampa, poiché non batte i pugni sul tavolo. Perché appare
troppo tranquillo. Poco mussoliniano. Poco categorico. E a volte, molto
elegantemente eufemistico. Nessuno ha compreso la metafora (che è una metafora di origine germanica),”meglio un passerotto nella mano che un tacchino sul
tetto”. A proposito di un grosso problema risolto con una cattiva
legge, che andava migliorata (Riguarda Equitalia).(
E’ una metafora equivalente al nostro “meglio un uovo
oggi che una gallina domani”). Non è stata compresa. Da un pimpante
conduttore di Radio 24 ore che si è chiesto cosa significasse. E neanche dagli
altri mass media (La Repubblica
compresa). Che l’hanno ignorata. E così, con questa incomprensione si è
concluso l’atteso confronto televisivo tra Renzi e Pier Luigi Bersani. Elegantemente, ma per esclusivo merito di quest’ultimo.
Bluewind.
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martedì 27 novembre 2012
DIFFAMAZIONE (a mezzo affresco)
DIFFAMAZIONE (a mezzo
affresco)
Essendo stato diffamato da Messer Biagio (maestro di cerimonie
del Pontefice Paolo
III) Michelangelo
lo effigiò nella volta della Cappella
Sistina con orecchie asinine e con un viso ignobile, allorchè veniva
scaraventato nell’eterno fuoco dell’inferno. Avendo richiesto l’intervento del
Sommo Pontefice perché, in qualche modo, ovviasse all’accaduto, ne ebbe questa
risposta: “Messer
Biagio la potestà affidatami riguarda il cielo e la terra, ma non l’inferno”.
Chissà se gli Ideatori della recente legge sulla stampa ne hanno tratto, da
tale storica vicenda, una qualche ispirazione.
Bluewind
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lunedì 26 novembre 2012
Questo è il "nostro" Paese
Questo è il “nostro” Paese
L’affermato regista Paolo Sorrentino, designato – per i Suoi
indiscussi meriti – a presiedere la giuria del Festival
del Cinema di Torino, non evita di spezzare una lancia, non senza un
formale Fair play di circostanza, (su La Stampa
del 26/11 us. Nell’intervista a cura di Fulvia Caprara)
contro il Suo collega Ken Loach, reo di non essere intervenuto alla
premiazione del Suo Film “E la chiamano estate” nel quale, tra l’altro,
la brava Isabella
Ferrari (anch’Essa premiata) ha dato – in tutti i sensi – il meglio
di sé. Ma l’anzidetto Regista (Paolo Sorrentino) è evidentemente più propenso a
solidarizzare, peraltro magistralmente, con le Vittime dell’Olocausto
(con il Suo noto film sulla ignobile vicenda) che, peraltro, conosce solo per
sentito dire (essendo nato nel 1970) anziché dare, per così dire, una mano
(come ha fatto il Regista Ken Loach) in difesa dei lavoratori del TFF
(Torino Film
Festival) ingiustamente licenziati. Così vanno le cose. (Auspicabilmente
solo da noi. In Italia).
Westwind
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sabato 24 novembre 2012
"Non mi manca nulla...
“NON MI MANCA NULLA…
di quello che
non ho”. Quando
esco la mattina presto per fare colazione e prendere i giornali, ogni giorno la
ritrovo lì, accovacciata sui gradini di S.Andrea
della Valle (E’ la chiesa della Tosca).
Ove ha passato tutta la notte. La vecchina. Avvolta dai suoi cenci. Appoggiata
a due sacchetti di plastica rigonfi di tutto il suo avere. (Tutto forse no.
Poiché ha qualcosa che non si vede, ma che la tiene ancora in vita). Le prime
volte, passandole accanto, mi chiedevo: “Ma
cosa attende ?” Ma non volevo
darmi una risposta, anche se ne ero consapevole, poiché mi sembrava troppo
crudele e definitiva. Ho iniziato, ogni mattina, a lasciarle accanto 10 euro
(in realtà erano 5). Che ogni volta rifiutava. Accettandole solo quando con un
sorriso le dicevo: “E’ per prenderti
qualcosa di caldo. Hai passato tutta la notte al freddo”. Una volta, avendo
notato una signora che le si era fermata accanto, non riuscii ad impedirmi di
dirle che aveva fatto qualcosa di estremamente valido. “Sì” aveva risposto “ ma da
me non ha accettato nulla”. “Da me”
le risposi, forse con una leggera punta di meschino orgoglio,” accetta quello che le dò”. Non so quanto potrà durare ancora questa
vicenda (che fa parte di un mondo sconosciuto ai più). Ma che mi ha fatto
rientrare in sintonia con il bellissimo brano di De Andrè: “Non mi manca
nulla…di quello che non ho”
(E’ una storia vera).
Bluewind
venerdì 23 novembre 2012
Le comunità dalle belle parole
La comunità delle belle parole
L’articolista di 1° pagina (de “La Stampa” del 23/11 us) è stato risvegliato con una mail alle ore
8,30 da un Suo lettore che si mostrava scandalizzato per aver assistito ad un
dialogo tra il cliente di una tabaccheria ed il tabaccaio, il quale, con un
frasario piuttosto colorito (è un eufemismo),
comunicava all’anzidetto cliente che, in caso di vincita al gratta e
vinci, avrebbe conquistato (è un eufemismo anche questo) una prostituta romena.
Chiedendosi (il mittente della mail): “Ma chi abbiamo allevato ? Ha capito chi
siamo ?”.L’articolista, da parte Sua, precisava di ricevere consimili mail
praticamente ogni giorno aggiungendo che l’umanità nel suo complesso è egoista
e tende quasi esclusivamente al guadagno
ed al godimento senza fatica. Probabilmente tale giudizio è inaccettabilmente
tassativo. Ed allora ? In luogo del turpiloquio emergente in ogni dove,cerchiamo
di istituire una comunità delle belle parole
( e perché no, anche dei buoni propositi, cioè di quelli mai attuati) che
utilizzi, in ogni situazione, la locuzione “pace e bene sian con voi”. Ma forse questa comunità (a parte il turpiloquio) già esiste
.
Bluewind
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giovedì 22 novembre 2012
UNIFORMI MENTALI (spettacolarità)
UNIFORMI mentali (spettacolarità)
Ironizzando su Ken Loach, il grande regista inglese (definito “regista operaio”)
che, per protesta contro il Torino Film Festival (e per esso, contro la
cooperativa appaltatrice che ha licenziato alcuni suoi operai) ha deciso di non
ritirare il premio assegnatogli e di boicottare il Festival, l’Articolista de “La Stampa”( del 22/11/”us a pag 1)
ritiene che meglio sarebbe stato se il Regista
avesse ritirato il premio devolvendolo ai lavoratori licenziati, denunciandone,
dal palco del Festival, l’illegittimità del loro
licenziamento. Sicuramente questa sarebbe stata una reazione apparentemente
giudiziosa e concretamente quantificabile in “soldoni” (perché il premio è in
danaro) ma poco spettacolare (e quindi di scarso effetto). C’è anche da notare che la rilevanza della spettacolarità
non va trascurata. o sottovalutata. Specie da parte di chi, come il regista Ken Loach, è uomo di spettacolo. E
pertanto la spettacolarità
ne costituisce, in un certo senso, la Sua “uniforme mentale” E non c’è di ciò da
meravigliarsi. Poiché, d’altra parte, sia pur inconsapevolmente, tutti noi ne abbiamo una, anche se in
altri ambiti e con criteri valutativi diversi, (chi più, chi meno, ma nessuno escluso).
Bluewind.
mercoledì 21 novembre 2012
SCOGLIERE EUROPEISTICHE (senza approdo)
SCOGLIERE EUROPEISTICHE
(senza approdo)
Il rifiuto Europeistico di consentire alla Grecia due
anni in più per il proprio risanamento
finanziario ha rivelato, ancora una
volta, lo spirito scarsamente europeistico e solidaristico di due Paesi (Francia e Germania) facenti parte
della Comunità, che utilizzano l’attuale consociativismo europeo solo o
prevalentemente per incrementare la propria
egemonia (Cicero pro domo sua) per ora solo economica.
E ciò non può che condurre tutti i Paesi
che ne fanno parte ad infrangersi contro le scogliere di tali, non
solidaristici ed europeistici, comportamenti. Nessuno ancora lo dice ma di tale
situazione non possono certo menar vanto coloro che a suo tempo (e tutti noi ne
eravamo consenzienti) hanno ritenuto di far aderire il nostro Paese alla
predetta Comunità (europea) privandolo dell’unico mezzo in grado di rendere le
nostre esportazioni competitive e concorrenziali (e cioè quello di una
controllata, nel tempo, svalutazione monetaria) evitando così quelle disastrose chiusure di aziende con
quei conseguenti incrementi disoccupazionali, che sembrano non aver fine.
Bluewind
martedì 20 novembre 2012
Tra il dire e il fare....
Tra il dire e il fare…….
Non si comprende come sia
possibile, per il Neo Governatore della Regione Sicilia liberarsi (o ridurre la
retribuzione) di gran parte dei 21 dipendenti dell’Ufficio Stampa Regionale
(tutti con qualifica di capo redattore e con retribuzione tra i 4.000 e 6.000
euro) dato che lo Statuto dei lavoratori preclude licenziamenti ingiustificati
ed ogni modifica in peius della posizione lavorativa e retributiva del
dipendente. Specie a seguito delle recenti esplicitazioni del Neo Governatore,
che non facilitano i Suoi intenti.
Bluewind
domenica 18 novembre 2012
A SENSO UNICO (nunc et semper)
A senso unico (nunc
et semper)
Fischi e schiamazzi (eteroguidati) non hanno impedito
alla brava Isabella
Ferrari di acquisire il riconoscimento di migliore attrice assegnatoLe
dalla giuria del Festival del cinema di Roma per il film “E
la chiamano estate” (e per la regia al regista Paolo Franchi). Ma si può anche non
tener conto delle anzidette polemiche e dissensi, poiché in gran parte
determinati da ragioni che artistiche non sono. Non si tratta di un caso né
unico né raro. Ma di un virus che solitamente colpisce tutti coloro che si
rifiutano di essere etero diretti e che seguono i propri autonomi convincimenti
( solitamente guidati dalla ragione e dal buon senso). Forse, in tali
schiamazzi, può individuarsi anche qualche leggera traccia dello spirito antimeridionalista, che ogni
tanto affiora nel nostro Paese (Le scene del film si svolgono infatti nella
zona del Lungomare
di Bari, adiacente al Kursal, ed a Fasano).
Bluewind
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giovedì 15 novembre 2012
IN FONDO ANCHE CESARE...
IN FONDO ANCHE CESARE…
Un grande sconcerto. Imperversa negli Usa. Per lo scandalo dei
generali. Ma non è il caso di drammatizzare (troppo). Poiché, trattandosi di un
Paese (gli USA) piuttosto giovane. Non si
conosce molto bene la storia. Infatti anche Cesare, ai suoi tempi, con
Cleopatra….
BLUEWIND
mercoledì 14 novembre 2012
CAMBIO DELLA GUARDIA
Cambio della guardia
Sorprende non poco (si fa per dire) che dopo le migliaia
di email scambiate tra Paula Broadwell e David Petraeus sia stata, solo
recentemente, scoperta la loro relazione “segreta”
. Che poi tanto “segreta” non doveva
essere in quanto intrattenuta praticamente alla luce del sole. A seguito della cui
divulgazione Petraeus si era prontamente (troppo
prontamente) dimesso, appena due giorni dopo la rielezione di Obama.
Del quale si prefigurava che Petraeus potesse diventare, nelle future
elezioni presidenziali, un temibile competitore e concorrente (visti i Suoi
indiscutibili successi nelle operazioni di intelligence affidategli, peraltro
assai poco rese note, nelle quali aveva avuto “carta bianca”). Con la prospettiva di poter essere sostenuto in
tali elezioni dall’area “repubblicana”, area alla quale da sempre
apparteneva.
Bluewind
martedì 13 novembre 2012
La quiete prima della tempesta
La quiete
prima della tempesta
E’ la dimensione di una umanità semplice e serena, apparentemente senza problemi, inconsapevole (more solito) di ciò che in seguito l’attendeva, quella raffigurata da A.Donghi in pressocchè tutte le sue opere.
Bluewind
E’ la dimensione di una umanità semplice e serena, apparentemente senza problemi, inconsapevole (more solito) di ciò che in seguito l’attendeva, quella raffigurata da A.Donghi in pressocchè tutte le sue opere.
Bluewind
venerdì 9 novembre 2012
ESISTENZE (praticamente) INESISTENTI
ESISTENZE (praticamente) INESISTENTI
Su “La Stampa”
del 8/11 us., desumendo ciò dall’episodio di una signora che, all’indomani
della vittoria del referendum contro la partitocrazia,entrando in un bar, aveva
inneggiato all’auspicato “cambiamento”
ma, in precedenza, bloccando il traffico, aveva lasciato l’auto in doppia fila,
l’articolista rileva che la “Casta” (intesa come mancato rispetto delle regole) è solo
uno “stato d’animo” (nostro). E
conseguentemente non esiste (come entità materiale). Per altra via, per quanto
riguarda la peste, concordava con analogo assunto anche Don Ferrante (personaggio dei
promessi sposi, peraltro defunto proprio per la peste) ritenendo che la peste
non esiste. E pertanto anche “la casta”
non esiste. (E qualora esistesse, saremmo tutti noi, neonati inclusi).
Bluewind
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giovedì 8 novembre 2012
Ad impossibilia nemo tenetur
AD IMPOSSIBILIA NEMO TENETUR
Non
diciamo sia stata l’esibizione in pubblico dell’amor coniugale,
a donare la vittoria ad Obama, come sembrano voler credere parecchi articolisti.
Non si renderebbe giustizia all’elettorato americano e neanche allo stesso Obama. Ed anche se in sottofondo a tale giornalistica
opinione sembra rivelarsi, sottinteso, l’invito rivolto ai politici italiani
(al fine di rinverdire il diminuito interesse della collettività per la
politica) di adottare una analoga strategia (elettorale), si dà il caso che ciò
risulterebbe impossibile. Poiché multiformi e numerosi sono gli “affettuosi vincoli” di molti politici italiani. Ed in tale ipotesi
non solo una (come nel caso di Obama) ma diverse
sarebbero le persone interessate. E si darebbe così la prova non già dell’amore
coniugale ma di ben altro. “Ad impossibilia nemo tenetur”.
Bluewind
domenica 4 novembre 2012
QUID VERITAS ?
QUID VERITAS ?
C’era una volta. La verità. Ed il suo contrario
(scorretto persino ad enunciarsi) era l’errore. Adesso non è più così. Il mondo
è stracolmo di verità. Ed il loro contrario non è più l’errore. Ma altre
verità. Ugualmente valide e contrapposte. Ma dove saranno andati gli errori ?
Forse si saranno travestiti (anch’essi). Da verità assolute ed incontestabili.
Bluewind
sabato 3 novembre 2012
(Non) a ruota libera
(Non) a ruota libera.
Il “Buon Giorno”
de “La
stampa” si chiede se siano cambiate “le
regole del gioco” dello “Stato (Sociale)
Europeo”. Tranquillizziamolo. Non
sono state modificate. Una di queste è quella di “ non scherzare con i fanti e di lasciare stare i Santi”. E’ una regola
che riguarda anche la cosiddetta opposizione. E quando ci si fuoriesce, si fa
la fine di Di
Pietro. (Utilizzato finchè è servito. Ed attualmente….messo da parte).
Del quale, guarda caso, si scoprono e pubblicizzano le abitazioni nelle quali
vivono i figli. E sicuramente altre “indiscrezioni”
(vere o presunte) seguiranno. Chissà
quale nervo scoperto ha recentemente toccato. “La situazione è tragica ma non è seria” direbbe E.Flaiano. Evidentemente
la ruota….è libera. Ma non troppo.
Westwind
venerdì 2 novembre 2012
COME LA MAREGGIATA...
COME LA MAREGGIATA
“Signore,
se Tu volessi incarnarmi, in una futura vita, in una bestia, Ti prego: tieni presente il mio carattere, le mie abitudini, le mie attitudini, e fammi gatto….
Fammi gatto, Signore, ma liberami dal bisogno di un tetto, d’un cibo, d’una cuccia. Rendi inerte il mio fiuto, insensibile il mio palato, muto il mio stomaco: ch’io non sia costretto, strisciando, scodinzolando, leccando la mano che mi porge il cibo, a mortificare iteratamente la mia coscienza….
Fammi gatto libero, Signore, fammi rinascere a Roma, buttami al margine del relitto di un monumento, come la mareggiata butta sul lido la mezza conchiglia…..
Soprattutto, Signore, non darmi il potere di graffiare con l’unghia sul travertino, come ho fatto da uomo con la penna sulla carta, i segni dell’alfabeto….Ch’io non diventi vittima di un presunto fuoco poetico, che in effetti è un fuocherello di paglia (che a volte) non riscalda nessuno, e che non sia spinto a strizzare la mia anima come un limone asciutto, per cavarne …gocciole di poesia che (a volte) non arriveranno a dissetare nessuno”. (Brano introduttivo tratto dalla pubblicazione “Il gatto romano” di “Mario Dell’Arco”. E’ uno pseudonimo, poiché l’Autore aveva desiderato di rimanere anonimo. Ed anche adesso che non è più tra i viventi, BW ha ritenuto di dover rispettare tale Sua volontà).
se Tu volessi incarnarmi, in una futura vita, in una bestia, Ti prego: tieni presente il mio carattere, le mie abitudini, le mie attitudini, e fammi gatto….
Fammi gatto, Signore, ma liberami dal bisogno di un tetto, d’un cibo, d’una cuccia. Rendi inerte il mio fiuto, insensibile il mio palato, muto il mio stomaco: ch’io non sia costretto, strisciando, scodinzolando, leccando la mano che mi porge il cibo, a mortificare iteratamente la mia coscienza….
Fammi gatto libero, Signore, fammi rinascere a Roma, buttami al margine del relitto di un monumento, come la mareggiata butta sul lido la mezza conchiglia…..
Soprattutto, Signore, non darmi il potere di graffiare con l’unghia sul travertino, come ho fatto da uomo con la penna sulla carta, i segni dell’alfabeto….Ch’io non diventi vittima di un presunto fuoco poetico, che in effetti è un fuocherello di paglia (che a volte) non riscalda nessuno, e che non sia spinto a strizzare la mia anima come un limone asciutto, per cavarne …gocciole di poesia che (a volte) non arriveranno a dissetare nessuno”. (Brano introduttivo tratto dalla pubblicazione “Il gatto romano” di “Mario Dell’Arco”. E’ uno pseudonimo, poiché l’Autore aveva desiderato di rimanere anonimo. Ed anche adesso che non è più tra i viventi, BW ha ritenuto di dover rispettare tale Sua volontà).
Bluewind
sabato 27 ottobre 2012
Cronaca rosa (ma non troppo)
CRONACA ROSA (ma non troppo)
Con nome e cognome vengono sbattuti in prima
pagina (su “La Stampa” del 27/10 us.)
due sindaci della Val di Susa, la cui consorte, di uno di essi, è
assistente/segretaria dell’altro. E risulterebbe rea di essersi fatta
rilasciare da quest’ultimo (è questa la terminologia dell’editoriale) “attestati
fasulli di presenza” relativamente
alle sue assenze. Rea altresì (ad avviso di MB ) di utilizzare scarpe
a spillo con tacco 12 anche sulla neve.
E di essere piuttosto bella. Anzi, sempre ad avviso di MB,
bellissima. Non sono queste ultime ancora una colpa ma, con il falso moralismo
che attualmente imperversa, presto lo diverranno. E, per quanto riguarda la
bellezza, potrebbe trattarsi anche di un’arma a doppio taglio. Suscitando
simpatie (ovviamente trattasi di un eufemismo) ma anche determinanti invidie.La morale di questa che non è una fiaba è l'augurio che la bellezza rimanga tale senza farsi in alcun modo influenzare da invidie e da eventuali gossip giornalistici. Maskenball
venerdì 26 ottobre 2012
BUONISMO (I)
BUONISMO
Non più guerre. Lo statuisce la Costituzione all’art. 11. Ma quella
condotta in Afganistan non è guerra
(Così si dice). Anche se fa morti e feriti come se fosse una guerra. (Cfr. “Repubblica” del 26/10/2012).
Il brano video/musicale che accompagna il post (Where have all the flowers gone) che sta avendo uno strepitoso successo negli USA, è l’arrangiamento musicale di una composizione di JS.BACH.
Maskenball
Il brano video/musicale che accompagna il post (Where have all the flowers gone) che sta avendo uno strepitoso successo negli USA, è l’arrangiamento musicale di una composizione di JS.BACH.
Maskenball
martedì 23 ottobre 2012
PAROLE AL VENTO
PAROLE AL VENTO
Sembrerebbe che il compito di
rivalutare la Costituzione sia stato affidato al comico Benigni. Che ne farà uno show.
(E’ evidentemente tempo di comici, il
nostro). Strana iniziativa. Che fa pensare alla lotta contro i mulini a
vento (di donchisciottesca memoria). Poiché se qualcosa (a dir poco) non va nel
nostro Paese, non è per causa della Costituzione. (Che a suo tempo venne
elaborata con l’ausilio di Giuristi…a tempo pieno). Ma per qualcos’altro. Poiché
nella vita attuale di tutti i giorni v’è carenza di eticità. Che molti non sanno neanche cos’è. (Ma cosa si insegna
nelle scuole ?). Speriamo che ci pensi Benigni a rimediare. E che queste non
siano solo parole al vento (come MB ritiene).
Maskenball
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lunedì 22 ottobre 2012
Macinare l'acqua
MACINARE L’ACQUA
Il problema non
è solo italico. Ma è anche europeo. La creatività tecnologica si realizza negli
Stati Uniti. La produzione ha luogo in Cina. In Europa si effettua solo la
commercializzazione di ciò che è stato ideato negli USA e prodotto in Cina (con
il lavoro di personale a basso costo e privo di diritti). Questa è la realtà.
Se la si vuol vedere. Conseguentemente tutte le misure (così dette) anticrisi
non risolvono nulla. Sono come un macinare l’acqua. Maskenball
domenica 21 ottobre 2012
LIBERI E FELICI
LIBERI E FELICI
Poiché la vita media della collettività
(secondo la scienza ufficiale) si è allungata ad oltre 80 anni, un arguto
articolista de “La Stampa” (del
21/10 us) si chiede come faremo a rottamare (id est = liberarci dei) nonni che
hanno ancora velleità assistenziali e lavorative (id est = esistenziali). Ma se
questo è il reale problema che ci affligge, sono stati evidentemente risolti
tutti gli altri problemi, dei quali non mette neanche conto parlarne. Ed allora…siamo
un Paese libero e felice. (E’ così ?).
Maskenball
sabato 20 ottobre 2012
Avanti tutta ! (per andare dove ?)
AVANTI TUTTA ! (forse per fare “l’inchino” ?)
Con italico umorismo (scherza con i fanti e lascia stare i santi) “La
Stampa”, in un’articolo di prima pagina (del 20/10 us.) avverte che “domani” mancheranno “due mesi esatti alla
fine del mondo”.E si prefigura “un mondo più giusto. Dove l’amore trionferà”. Ma poiché “del doman non v’è
certezza” si chiede , contemporaneamente,
cosa in effetti avverrà. Cosa avverrà ?. Probabilmente nulla. Poiché ciò che si attende è già
avvenuto. Poiché tutto ciò che fa parte del nostro modo d’essere risulta immodificato quanto alla terminologia
(democrazia, libertà, giustizia, pace…e quant’altro) ma si è
profondamente modificato quanto alla sua sostanza. Al suo contenuto.
Smarrendo il suo significato originario, che, conseguentemente, va riletto “all’incontrario”. Perché
risulti aderente a ciò che in effetti accade. Nella realtà. Pertanto il “nuovo mondo” che si
attende è già arrivato. Si trova tra noi. Accanto a noi. Ed è inutile
attenderlo ancora. E’ inutile aspettare Godot.
Poiché Godot da tempo è già
arrivato. E non ce ne siamo accorti. E’ proprio vero. Occorre, a volte,
molta fantasia per immaginare ciò che è effettivamente reale.
Maskenball
venerdì 19 ottobre 2012
PERBENISMO (a parte)
Chiude Newsweek.
Per ragioni economiche. La chiusura non rimarrà purtroppo isolata. Altre ne seguiranno. Il facsimile di Newsweek continuerà ad esistere sul web. Ma non è la stessa cosa. Trattandosi di un sostitutivo che…non sostituisce. E’ diverso infatti l’impatto anche visivo delle immagini su carta lucida o patinata ( e conseguentemente delle notizie) rispetto a ciò che è visibile sul web. Chi ritenga che tutto ciò sia un fatto puramente marginale e trascurabile non si rende effettivamente conto di ciò che gli avviene intorno. E che costituisce un quid essenziale della nostra civiltà (occidentale) la quale (perbenismo a parte) è fatta anche di carta lucida o patinata (e di immagini osè e non solo). In tutte le sue molteplici – anche economico culturali – diversificazioni. Emanuelle compresa. Ammesso che tutto il resto non sia stato da tempo dimenticato.
Per ragioni economiche. La chiusura non rimarrà purtroppo isolata. Altre ne seguiranno. Il facsimile di Newsweek continuerà ad esistere sul web. Ma non è la stessa cosa. Trattandosi di un sostitutivo che…non sostituisce. E’ diverso infatti l’impatto anche visivo delle immagini su carta lucida o patinata ( e conseguentemente delle notizie) rispetto a ciò che è visibile sul web. Chi ritenga che tutto ciò sia un fatto puramente marginale e trascurabile non si rende effettivamente conto di ciò che gli avviene intorno. E che costituisce un quid essenziale della nostra civiltà (occidentale) la quale (perbenismo a parte) è fatta anche di carta lucida o patinata (e di immagini osè e non solo). In tutte le sue molteplici – anche economico culturali – diversificazioni. Emanuelle compresa. Ammesso che tutto il resto non sia stato da tempo dimenticato.
Maskenball
giovedì 18 ottobre 2012
APPARENZE REALI
APPARENZE REALI
Tutto è illusione. Forse anche questa frase lo è.
Sembrerebbe che noi guardiamo con gli occhi ma vediamo con il cervello. Che è il vero deus ex machina delle nostre percezioni. Ed alcuni grandi artisti dell’arte raffigurativa ne hanno approfittato. (Il Canaletto, Chauvet, Laskauy, Bellotto, Matisse ed altri ancora) Solo abbozzando i più minuti particolari delle loro opere che sarà poi il nostro cervello ad opportunamente integrare. (Tale esperienza è stata esaurientemente descritta dal filosofo della mente Daniel C.Dennet in “Seeing is Believing or is it” e confermata dal neuro scienziato Semir Zeki in “The Neurology of Ambiguity” ed è constatabile da chiunque osservi l’opera d’arte raffigurativa a distanza ravvicinata). Ciò avviene in quanto una infinitesima parte della retina del nostro occhio (definita “punto cieco”) non è in grado di vedere l’infinitesimo particolare che viene osservato. Ma a ciò provvede il cervello elaborando per proprio conto il particolare osservato e restituendolo, così completato, alla nostra consapevole percezione. Evidentemente la “realtà” non cessa, ancora una volta, di sorprenderci.
Dunque tutto è illusione ? Sicuramente non lo è l’immagine che accompagna il post
Sembrerebbe che noi guardiamo con gli occhi ma vediamo con il cervello. Che è il vero deus ex machina delle nostre percezioni. Ed alcuni grandi artisti dell’arte raffigurativa ne hanno approfittato. (Il Canaletto, Chauvet, Laskauy, Bellotto, Matisse ed altri ancora) Solo abbozzando i più minuti particolari delle loro opere che sarà poi il nostro cervello ad opportunamente integrare. (Tale esperienza è stata esaurientemente descritta dal filosofo della mente Daniel C.Dennet in “Seeing is Believing or is it” e confermata dal neuro scienziato Semir Zeki in “The Neurology of Ambiguity” ed è constatabile da chiunque osservi l’opera d’arte raffigurativa a distanza ravvicinata). Ciò avviene in quanto una infinitesima parte della retina del nostro occhio (definita “punto cieco”) non è in grado di vedere l’infinitesimo particolare che viene osservato. Ma a ciò provvede il cervello elaborando per proprio conto il particolare osservato e restituendolo, così completato, alla nostra consapevole percezione. Evidentemente la “realtà” non cessa, ancora una volta, di sorprenderci.
Dunque tutto è illusione ? Sicuramente non lo è l’immagine che accompagna il post
Maskenball
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mercoledì 17 ottobre 2012
Per favore, non frustate il mare !
Per favore, non frustiamo il mare !
Chi getta semi al vento, (rischia) di far fiorire il
cielo.E’ una frase questa, scritta con lo spray, sul parapetto di Ponte Vittorio a Roma. Dal significato piuttosto ambiguo.
Potrebbe anche significare “non ottenere alcun effetto
pratico”. Cioè essere l’equivalente del “frustare il mare”.
(il risultato sarebbe ovvio). Ma torniamo alle cose serie. E cioè alla
dicotomia rilevata dal quotidiano “La Stampa” – che la narra come fosse una parabola – tra il mite Walter ed il “tipo con i baffi” denominato Massimo.
Che ostacola Walter in tutti i modi.
Con la conseguenza che il “mite Walter”
distaccatosi dalla colonna cui si era appoggiato, fa rovinare tutto il
“tempio”, facendolo precipitare, (novello Sansone)
sui suoi avversari, calcinacci compresi . Sinceramente è difficile immaginare “Walter il mite” nelle vesti di un
novello Sansone. Anche se, come
ritiene l’articolista, non converrebbe
provocare troppo i miti poiché “tremenda”
sarebbe l’ira di costoro. Effettivamente potrebbero
diventare incredibilmente terribili. Specie se decidessero di frustare l’acqua.
Maskenball
martedì 16 ottobre 2012
EUFORIA DEGLI ABISSI (Il complesso di Icaro)
EUFORIA DEGLI ABISSI
(il complesso di Icaro)
Più in alto ! Più in
alto ancora ! Diceva Icaro a se stesso. Ed alla
fine cadde. In prossimità di un ruscello. Con delle ninfe vicino che
compiangevano la sua sorte. Che invece, per Icaro,
era caduto in un luogo fiabesco. Non soffocante come quello terreno. E che, in
fondo, era ciò che desiderava.
Forse molti di noi hanno
vissuto una analoga dimensione. Non si tratta di un’atto di orgoglio. Di emulazione.
Quello di voler salire in alto. Sempre più in alto. Ed oltretutto non sempre si
cade. Si può voler violare la profondità degli abissi marini, sprofondarsi
negli anfratti inesplorati da millenni, attraversare deserti, ascendere fino
alle cime più inviolate…Ma ad un certo punto ed in completa solitudine ci si
arresta. Poiché si ha la sensazione di essere arrivati. Al limite tra l’esistenza
e l’in. esistenza. Dove si desidera rimanere. Anzi no, di dissolversi. O meglio
si desidera essere in vita ma al tempo
stesso di non esserlo. Ma alla fine si ritorna. Poiché qualcosa di terreno che
sta dentro di noi ci sospinge a tornare. Ma quel modo d’essere e di non essere
entro cui ci siamo ritrovati solo per qualche attimo rimarrà un costante punto
di riferimento in quel che resta del nostro tempo. Perché ci ha reso diversi.
Splendidamente diversi. Da noi stessi. E forse, illusoriamente, da tutti gli
altri.
Su “Repubblica” del 16/10 us, a proposito del lancio (da 30.045 mt. Di altitudine e della discesa, in caduta libera, a 1.171 Km orari di un campionissimo di questa specialità) l’articolista espone che superare il limite, come in questo caso è avvenuto, significa una cosa sola: aria (quando c’è) e libertà. Potrebbe essere anche così. Ma non è solo questo. Non è solo questo.
Su “Repubblica” del 16/10 us, a proposito del lancio (da 30.045 mt. Di altitudine e della discesa, in caduta libera, a 1.171 Km orari di un campionissimo di questa specialità) l’articolista espone che superare il limite, come in questo caso è avvenuto, significa una cosa sola: aria (quando c’è) e libertà. Potrebbe essere anche così. Ma non è solo questo. Non è solo questo.
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