A che punto è la notte (Macbeth III,4)
Non aveva mai letto Keynes.
Ma Gli ripeteva spesso. Al nipote (Valentino
Parlato): “Miseria fa crescere
miseria”. Di tale semplice ovvietà non se ne è tenuto alcun conto. E la
notte fitta della crisi prosegue senza intermezzi.
Mietendo vittime. Sacrifici umani. Qualche
tempo fa anche chi non aveva più redditi, sopravviveva, nella miseria, nascondendosi
tra le quattro mura della propria abitazione.
Adesso non più. Per la propria abitazione deve pagare una specie di canone
(denominato in altro modo) allo Stato o a chi per esso. Il moderno capitalismo
non ha seguito la ricetta marxista dell’esproprio. (che non avrebbe fruttato alcunché).
Ha ritenuto più conveniente far pagare un’onere salato al nominale proprietario. La proprietà non è più un furto. Evviva ! E’ un “affitasi”. Il simpatico Gramellini,
anche questa volta, sulla “ STAMPA “(del
28/4/012) ha tentato di fare il proprio dovere. Di giornalista. Ed ha messo
meticolosamente in luce i problemi che in questa nostra bella Italia sono ancora in
attesa di soluzione. E metaforicamente,
per quanto riguarda il futuro e tutti i suoi presumibili problemi, anch’essi in
attesa, gli fa dire, da un immaginario custode del turno, “Mi dispiace, sig futuro, prenda il numeretto e si metta in coda”.
Probabilmente siamo giunti ad un limite di esperienze varcato il quale tutto diventa, apparente, facile e razionale. Anche l’irrazionale. Compresa l’irrazionalità di voler creare una capacità di spesa attraverso la riduzione della capacità di spesa. Senza rendersi conto che si ha a che fare con una collettività di esseri umani, Dove non basta il “bon ton” per risolvere le situazioni. Si aderisce evidentemente al convincimento di Macbeth secondo il quale” all is but toys” (tutto è giocattolo). Ma “è lunga la notte che non trova mai il giorno (Macbeth IV, 3). E’ giocoforza rassegnarsi: A leopard can’t change its spots (un leopardo non può cambiare le proprie macchie) (proverbio scozzese).
Probabilmente siamo giunti ad un limite di esperienze varcato il quale tutto diventa, apparente, facile e razionale. Anche l’irrazionale. Compresa l’irrazionalità di voler creare una capacità di spesa attraverso la riduzione della capacità di spesa. Senza rendersi conto che si ha a che fare con una collettività di esseri umani, Dove non basta il “bon ton” per risolvere le situazioni. Si aderisce evidentemente al convincimento di Macbeth secondo il quale” all is but toys” (tutto è giocattolo). Ma “è lunga la notte che non trova mai il giorno (Macbeth IV, 3). E’ giocoforza rassegnarsi: A leopard can’t change its spots (un leopardo non può cambiare le proprie macchie) (proverbio scozzese).
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