lunedì 30 luglio 2012

VADEMECUM DI SOPRAVVIVENZA



VADEMECUM DI SOPRAVVIVENZA

E’ un Gramellini rampante (quello che può leggersi su “La Stampa” del 31/07/12). Che, con il Suo (consueto) apparente garbo mostra, giustamente, di diffidare delle parole inglesi se “fioriscono sulle bocche degli italiani” affascinati da sempre dai toni forti e da chi batteva i pugni sul tavolo (qualcuno li batte ancora). Gramellini, al contrario, si fa portatore di un modo di esprimersi più evoluto, affrontando temi seri con elegante, ironica scherzosità. In conflittualità con l’atmosfera congeniale tipica (anche) dell’epoca dei Capuleti e Montecchi,e che da sempre ha mostrato di essere la caratteristica di una vivibilità collettiva. ” C’è stato un tempo e c’è ancora” (osserva Gramellini) “ in cui per estrometterti da una poltroncina di responsabilità e sostituirti con uno più affidabile, cioè più opaco ed obbediente di te, tiravano in ballo problemi di governance”. (Bravo Gramellini ! Questo significa “scrivere” !
SPENG DING REVIU’” (attenti alla pronuncia ! Potreste incorrere in severe sanzioni !). “la formula magica ha la sua morbidezza di vaselina, indispensabile quando la verità fa paura”. E qui termino. Penso anche di aver detto troppo (questa volta)…per bocca di Gramellini.

Bluewind


NO FEDE(RICA), NO

NO FEDE(RICA) NO. E’ inesatto che Tu sia affondata (nei 400 metri)
Come ha intitolato il Suo editoriale un giornalista de “La Stampa” del 30/07/12. Non è vero, come egli scrive, che “in piscina si invecchia in fretta”. . Anzi è vero il contrario. E non c’è necessità “di stare dietro alle sedicenni che buttano giù record del mondo”. Poiché non hai nulla da dimostrare avendo già dimostrato tutto ciò che sembrava impossibile dimostrare. Non si affonda mai (aforisticamente) nell’acqua ma , se ciò avviene, è sulla terraferma che si affonda. Quando si è dimostrato, come Tu in precedenza hai fatto, che l’umanità, attraverso qualche suo singolo,  ha superato, magari nell’attimo fuggente, quel confine (psicofisico) che sembrava in precedenza insuperabile, che sembrava essere stato posto quasi quale insuperabile limite all’attività umana. Hai fatto ciò che andava fatto. E ne puoi essere soddisfatta. Per tutta la vita. Ed anche per aver convissuto (e per convivere) con il nuoto che (specie quello a stile libero, che, ad avviso di BW, è il miglior tipo di nuoto) sembra essere il trionfo della propria esistenza biologica. E che, nei percorsi che si compiono, sembra che dia la capacità di percorrerli all’infinito. Quasi in stato di grazia. Grazie, Federica.
Bluewind

domenica 29 luglio 2012

ETERNITY FOREVER (LucaTesconi, Olimpiadi 2012)



Eternity forever (L’attimo che non finisce mai)

E’ quello di Luca Tesconi, (un essere umano come tutti noi, medaglia d’argento per il tiro con la pistola ad aria compressa, di Pietrasanta – Lucca, che BW considera, da sempre, una delle più simpatiche zone della Toscana) quando ha centrato il bersaglio alle Olimpiadi 2012. E’ un attimo che, anche nella vita di tutti i giorni, ciascuno di noi ha avuto. E che consente, in tale attimo, di superare la nostra stessa abituale realtà, consentendoci di navigare (solo per un attimo) in una infinità quasi trascendentale. Superando in tale attimo l’ipotetico artificioso limite teorico posto alle nostre umane capacità. Facendoci, a volte inconsapevolmente, sentire l’humus del quale siamo fatti. Quel magico humus di cui è fatta la nostra stessa esistenza.

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venerdì 27 luglio 2012

OLIMPIADI (muscolarismo in vetrina)






OLIMPIADI….(muscolarismo in vetrina con effetti speciali)

Anche la Regina d’Inghilterra ha dovuto prendere parte al presepe d’inizio delle Olimpiadi 2012. Partecipando al piccolo show con Daniel Craig (muscoloso agente 007). Fingendo di paracadutarsi da un elicottero Augusta. E così ha avuto inizio, (con cori angelicati, luci psichedeliche e la chitarra elettrica dei Sex Pistol ) questa Olimpiade 2012.
Esempio, ancora una volta, di quel becero mercantilismo che tutto vuole e nulla dà. Impostato sul principio del “tutto si compra e tutto si vende” che sembra, non si dice ma la realtà è nei fatti, essere il prediletto dalla collettività di un Occidente che dire in crisi è poca cosa. Ma è inutile proseguire su questo tono, si rischierebbe, ancora una volta, di rimanere isolati. E naufragare, ancora una volta, in quel falso perbenismo che attualmente imperversa. Ed allora, in mancanza d’altro, potremmo goderci il brano video musicale del film “Un maledetto imbroglio” di Pietro Germi. Uno di quei registi, che insieme a tanti altri (registi, scrittori, intellettuali, attori ed attrici) di fatto emarginati o non adeguatamente valorizzati, poiché sostanzialmente privilegiavano qualcosa di diverso da quel “tutto si compra e tutto si vende” della nostra contemporanea attualità
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Se il calcio può non bastare (R.Saviano, Balutelli)

Se il calcio può non bastare….(R.Saviano, Balotelli)
Nell’”Espresso” del 2/8/2012 R.Saviano enumera tutto ciò che si è pretermesso di fare per le minoranze, considerando tali sia gli immigrati extracomunitari sia le coppie gay ed i detenuti.  Sostiene che se si proseguisse sulla stessa strada, potrebbe vedersi “morire” la nostra Repubblica. E tutti gli altri ? (che Saviano mostra di ignorare ?, cioè i disoccupati, giovani e meno giovani, coloro che sono rimasti senza lavoro e senza pensione ?)…Per quanto riguarda gli extracomunitari, Saviano sostiene che per loro ha fatto più Balotelli con i suoi 2 goals contro la Germania che, in Italia, più di trent’anni di politiche dell’immigrazione”. E per quanto riguarda tutti gli altri, che immigrati non sono ?. Forse sarebbe opportuna che si scelgano anch’essi un altro calciatore ?
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giovedì 26 luglio 2012

Cristiani a Roma (ordinatamente in fila)


E sempre sia lodato….

E sempre sia lodato…Per  M. Gramellini (nella “Stampa” del 27 us) i giochi olimpici sono una “ distrazione di massa” E’ come vedere un bel tramonto. E’ come innamorarci. Ma non si tratta certo, a Suo parere, di “giochi” organizzati dal Potere per non far pensare alla crisi. Perché se così fosse non saremmo affatto lontani anni luce dai “ludos et circenses” di tanti, tanti anni fa. Staremmo ancora tutti al Colosseo a guardare i leoni sbranare i cristiani (ma sarà poi vero ? E dove li avrebbero trovati i cristiani ?), non già tutti ordinatamente in fila negli uffici postali a pagare le salate bollette dei servizi (e quant’altro). Dimenticavo che le bollette si potrebbero pagare anche mediante internet. Dato che, in un certo senso, il progresso ci dà una mano..(o forse, presumibilmente,…solo un piede ?)

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Tutto cambia, perchè nulla debba cambiare



Tutto passa (e nulla, in gran parte, cambia)
 Lodevolmente M. Gramellini (nel Suo post del 26/07/2012 su “La Stampa”) sembra menzionare il deprecabilissimo “episodio di Denver” non già per criminalizzare l’”America” nel Suo complesso ma presumibilmente per perorare un maggior controllo nella vendita di armi (in America) e nel contempo per far sembrare il nostro Paese più buono (o buonista), più legislativamente previdente e nel complesso preferibile a tutti gli altri.
Ricordo che poco tempo fa si affermava (nel mondo informativo mediatico)  che il nostro era uno dei paesi più industrializzati del mondo. Valutazione quest’ultima che, evidentemente, non deve portare fortuna, perché di lì a poco avvenne il patatrac. Molto più in precedenza c’era stata la logica degli otto milioni di baionette. Che era anch’essa una invereconda ridicola balla. Il tempo passa. Ma nulla sembra cambiare (sul piano informativo e di certa stampa). Per il resto poco è cambiato. Tranne, su un altro piano, il diritto alla salute e ad una vecchiaia economicamente confortata. Ma adesso sembra che anche questi diritti vengano rimessi in discussione.  Come se l’attuale crisi dipendesse da anziani e da malati
e non da altre evidentemente inconfessabili ed inconfessate ragioni.

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mercoledì 25 luglio 2012

Il piatto piange (Europa, Olimpiadi)



Il piatto piange
 (olimpiadi, Federica Pellegrini, Lemeitre)

 Secondo M. Gramellini (su “La Stampa” del 25/07/012) immaginare che, durante le Olimpiadi, una ragazza spagnola, davanti al video,  tifi per l’”italiana” Federica Pellegrini e che un pensionato “tedesco” tifi, a sua volta, per il centometrista “francese” Lemeitre, sarebbe un atto considerato, idealmente, di pura follia. Ed anche quello di aver immaginato il medagliere olimpico, con l’Europa unita contro America e Cina, (sentendosi  la prima ancora una volta, nel modo giusto,il centro glorioso del mondo) sarebbe anch’esso un atto di pura follia. Ma così non è (o auguriamoci che non sia). Si potrebbe altresì immaginare l’effetto che avrebbe sul “ vecchio” continente la condivisione di emozioni così forti. Forse, osserva M. Gramellini,” anche l’Euro cesserebbe di essere” una moneta di sembianze svizzere finite, per così dire, per caso nelle nostre tasche” ed assurgerebbe a simbolo di qualcosa di vivente (ed amichevolmente partecipativo). Riatterrando nella realtà odierna, dalla sopra descritta realtà immaginifica, ci sorprenderebbe di assistere agli attuali litigi da condominio per la difesa delle piccole patrie di iniziale  appartenenza (ormai relitti di un passato remoto e per lo più attualmente ignorato) destinate ad una inesorabile sconfitta, nelle piste del reale come nelle borse (finanziarie). Ma l’immagine che Gramellini trae dagli Europei di oggi è perfettamente valida e reale (non solo immaginifica) E si sente si vede. La indicano le scelte turistiche degli europei di oggi. Dal loro atteggiamento spesso condizionato da una illimitata propensione per gli usi, le consuetudini, il modus vivendi dei paesi europei che stanno frequentando (e dove spesso vi rimangono per il resto della loro vita). E pertanto anche il contfronto con quello della Europa delle “ufficialità in doppio petto” (Sia ben chiaro. BW non ha nulla contro i doppi petti. Anche se a volte, anzi molto spesso, preferisce, per se, un abbigliamento diverso) viene a perdere ogni sostanziale concretezza. In effetti gli europei ci sono già. L’Europa no. E gli europei, quelli che ci vivono, ci lavorano e ci soffrono dentro lo sanno già (da tempo). Che spesso le comunanze, le condivisioni e persino gli affetti si nutrono anche della compartecipazione solidaristica, convinta, delle risorse disponibili da parte di tutti, non solo rispetto a ciò che procura gioiosità ma anche a ciò  che potrebbe alleviare le privazioni. (Così è per le famiglie. Così è. Sicuramente, anche per i popoli). A volte la “rappresentatività istituzionale” può giocare dei brutti scherzi. E potrebbe rappresentare ciò che non esiste (più). Per l’Europa stà avvenendo il contrario di ciò che è avvenuto nel nostro Paese. Per il quale, in tempi non lontanissimi, si diceva : “Adesso che abbiamo fatto l’Italia, dobbiamo fare gli italiani”. In Europa dobbiamo fare l’Europa. Gli europei ci sono già. (tutti). Occorre affrettarsi. Poiché l’Europa può anche aspettare. Gli Europei no. “il piatto piange”.

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lunedì 23 luglio 2012

(Fantasmi a Roma) GIRO DI VITE (B.Britten)



(…FANTASMI A ROMA ) GIRO DI VITE (B.Britten)
(Il festival dei due mondi. Spoleto. Luglio 2012)

 L’opera lirica “ Giro di vite” di B.Britten è tratta da un racconto di Henry James, che ci conduce in una insolita vicenda ai confini della realtà. Allucinante come gran parte di consimili produzioni di altri autori, anch’esse cariche di una irrazionale instabilità , destinate ad incrinare le nostre tradizionali, terrene sicurezze di esseri viventi.
Anche Roma è popolata di fantasmi. Da quello di Giulio Cesare, le cui ceneri, come si narra, riposerebbero sulla sommità dell’obelisco di Piazza S.Pietro. A quelle degli
ossessi che venivano legati alle apposite colonne della Chiesa di S. Pietro, in attesa di guarigione. Analoga situazione anche a Castel S.Angelo, ove sarebbero soliti transitare,  ovviamente nottetempo, i fantasmi di B.Cenci e Mastro Titta, anch’essi, da sempre, nell’attesa di una improbabile riabilitazione.
Nel Pantheon poi sin dal 13/05/606 sembra che si aggirino turbe di diavoli, desiderosi di confrontarsi con i misfatti compiuti dagli umani nel secolo recentemente trascorso (nella prospettiva di risultare perdenti in tale confronto).
A Piazza Navona sembrano essere di casa, come già erano da viventi, Costanza De Cupis e Donna Olimpia Pamphili ( nobildonne romane, ambedue, attualmente in veste di fantasmi). Quest’ultima poi  sembra essere un’appassionata di “effetti speciali”. Poiché si narra che, preferibilmente nelle notti di forte maltempo, sia solita uscire con la sua carrozza trainata da cavalli con occhi di fuoco, e dirigersi a folle velocità verso Ponte S. Angelo, facendo poi perdere le proprie tracce.
Chissà se tali presenze occulte (se realmente esistono al di fuori delle leggende che ce le narrano) ci sono amiche. E che, come piace immaginare, si limitino solo ad accompagnarci nelle nostre esistenze, non già per turbarci, ma per riassaporare ancora una volta (e senza sforzo) gli aromi della vita (
che fù).

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domenica 22 luglio 2012

Pensiero unico,Capitalismo d'abord,vitelli d'oro



Pensiero unico, capitalismo “d’abord” (Vitello d’oro, Sirene, Flauto "magico", ma non troppo)
Vitello d’oro. Non esiste più (errore, ha solo cambiato denominazione)
Sirene (mai esistite). errore. Non sono solo una leggenda.
Flauto “magico” (del pifferaio di Hamelin). I topi non sono più tali e si sono fatti più furbi per salvarsi.
Sulla “Stampa” del 22/07/12 viene offerto un emblematico esempio  (per il quale si utilizza più di una facciata di giornale) di come può essere intellettualmente emarginata (secondo la moda del momento) un’intera generazione di nonne (ridicolizzandole in massa) che riescono a portare i nipoti al mare (e sono alle prese con la diseducazione di questi ultimi, abituati allo sperpero ed ad un nominalistico benessere). Forse questo vuole essere un modo, political correct, per dire che il benessere tuttora esiste, nonostante la crisi, e la vecchiaia, in quanto tale, è sostanzialmente
out, poiché è esclusa dal lavoro retribuito,, quindi, ed è quello che più conta, dal reddito, quindi dal consumo facile, dalla sessualità e dal muscolarismo di chi è meno anziano. Cio che non si comprende perché non si vuole comprendere è che il capitalismo si è trasformato in un neo capitalismo, assumendo nuove vesti, nominalisticamente più bonarie ed apparentemente più suggestive. E si sta avvalendo dei nuovi vitelli d’oro e delle nuove sirene che, al contrario di quelle del passato, non hanno alcuna leggiadria (e che si chiamano, ad es. tra l’altro, spread, che potrebbe essere un modo per astrattivizzare e  spersonalizzare la responsabilità di quanto già accaduto, sta accadendo ed accadrà nell’ambito economico finanziario). Ovviamente (il che non guasta) v’è il sostegno della intellettualità riconosciuta come tale dalle sue comparsate alla Tv e su quant’altro dei massmedia. Con l’inconsapevole sostegno, altresì, di tutti coloro che, ritenendo di non avere tempo per riflettere su cose così banali, se ne sentono rappresentati e coperti, ed in tal modo si sentono allineati e forse coperti. Non accorgendosi che, per naufragare come collettività, non c’è più alcun bisogno di vitelli d’oro e di sirene.A tal fine basta avere sotto casa  mano il mare dell’incoltura (che, a volte, è peggio dell’analfabetismp).
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sabato 21 luglio 2012

Lieto Fine ? (Werther, Goethe, Erfurt 1808, Napoleone)



Lieto fine ?

A Erfurt (1808) Napoleone volle conoscere Goethe. Aveva portato con se una onorificenza, che desiderava consegnargli. Ma non  la consegnò. Ecco il breve dialogo dell’incontro:

Napoleone: “ Je pense a Werther en vous regardant, Monsieur Goethe: Comme c’est beau, Werther…mais je dois avouer que je n’en aime pas la fin”.
Goethe:”Je pense que Votre  Majesté ne doit pas aimer qu’un roman finisse.
Napoleone : Adieu, Monsieur.
[C’è qualcosa che mi fa pensare all’Europa (di oggi)].
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venerdì 20 luglio 2012

FIAT LUX (Condivisioni incondivise)


FIAT LUX  (Condivisioni incondivise)

Tramite l’articolista deLa Stampa“ (Aldo Baglio il 20/7 us) Aldo sembra voler rispondere a Giacomo Poretti che (su La Stampa di mercoledì u.s) lo aveva scherzosamente accusato di avere troppi parenti, consanguinei e conoscenti nell’organico burocratico amministrativo della regione SICILIA. La risposta è per così dire alquanto non esaustiva. Poiché si limita a non negare che con i siciliani, nel loro complesso, i vincoli di parentela e consanguineità sono, per così dire, un’attributo di massa. E questo vale anche per coloro che si trasferiscono all’estero. E che, quando si incontrano, si scambiano effusioni impensabili a quelli che appartengono ad altre regioni. (E peraltro similari a quelli che Max Weber descrive tra i protestanti nel Suo trattato “ Capitalismo e l’etica del protestantesimo”.

La risposta di Aldo si accoppia, in un certo senso, con l’articolo di Francesco La Licata ( il cui nominativo tradisce le origini siciliane) (a pag 33 dello stesso quotidiano ) il quale invoca testualmente che: “ serve unità per sanare le ferite” che sembra quasi un’impacco tiepido sulle attuali vicende. E se, per caso e non solo per caso, questa unità fosse fatta da condivisione tra tutti e non  da ingiustificate disparità (non solo economiche, che sono quelle più visibili) tra tutti ? Credendo alla quale, qualcuno (che attualmente si commemora), tra i nostri migliori fratelli, ha perduto la vita ?.

Il faro dell’immagine è quello delle vacanze estive di Virginia Woolf. Ella ha immaginato di arrivarci. Ma non ci è mai arrivata. In compenso, non potendo fare altro, ci ha immaginato, con la fantasia, di farci arrivare una sua amica immaginaria, pittrice e scrittrice anch’essa ,Lili Briscoe. ( E ci ha scritto pure un romanzo : “Gita al faro”).

Ovviamente l’analogia è aforistica per quanto riguarda le attuali vicende (E non solo quella della Trinacria, che, ovviamente, senza una apparente ragione, sembra occupare un grande spazio sui quotidiani “di informazione”). E’ pertanto opportuno affermare (per quanto riguarda le altre vicende di attualità) che ci si augura ci si accenda una luce sopra. Di adeguata comprensione. Anche se BW dubita fortemente che ciò possa mai avvenire. Aggiungendo nel contempo, per evitare di essere ancora più esplicito,   che”quì lo affermo e quì lo nego”. Come, secondo la leggenda, sembra che questa sia una consuetudine preferenziale della Trinacria. (Ma non era di questo che, sostanzialmente, si occupava il post ?).

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mercoledì 18 luglio 2012

Democrazia creativa (Aldo Giovanni e Giacomo)




DEMOCRAZIA CREATIVA ED ARTISTICA

 Per merito di Aldo (secondo “La Stampa del 18/07/12) “Troppi parenti assunti a Palermo”. Ovvero, se fosse vero: Anche i comici a volte non scherzano.
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martedì 17 luglio 2012

AMATE SPONDE ?



Cara Italia (amate sponde…?)

Svolazzando sulle estemporaneità del momento

 Su “La Stampa” del 17/07/12 v’è una rassegna di giornalistiche valutazioni della stampa estera (sull’Italia):
 Per Lisa Palmieri Billig (del  Jerusalem Post) (Israele) l’Italia è un paese ”popolato da brave persone” “nonostante il suo passato fascista” con una mentalità individualistica ed anarchica, ciò che lo accomuna alla mentalità israeliana…
Per Andrea Vreede (Nos-Tv) (Olanda) l’Italia rimane pur sempre (nonostante la crisi) il paese della dolce vita, delle pizze  e della mafia.  Ma adesso sembra che qualcosa sia cambiato. E non risulta affatto comprensibile. E fa paura. Molta paura.
Per Tobia Piller (Frankfurter Zeitung) (Germania) si cambiano troppi governi (in Italia) Da quando è stata bloccata la svalutazione (alternativa alla quale si ricorreva per rendere più competitive le nostre esportazioni) ed a seguito dell’adesione dell’Italia all’Euro ( che non ha più consentito tale espediente) Il Paese è entrato in crisi. Sembra, per il giornalista, si tratti di un malato incurabile. Nel senso che potrebbe non valere la pena di salvarlo (poiché sarebbe inutile).
Per Romina Spina (Neue  Zuercher Zeitung ) (Svizzera) “è la mancanza di senso civile che non si può perdonare all’Italia”. “In Svizzera i cittadini si fidano delle istituzioni. Per gli svizzeri  l’idea di doversi difendere dallo stato…è da condannare”.
Per Gabbe Bettina (Sudwest Presse) (Germania) La Merkel è diventata, per l’Italia, il capro espiatorio della crisi. (In realtà, secondo BW, sta rivelando una Germania piuttosto disconnessa da quello spirito solidale europeistico che ha non poco contribuito alla sua riunificazione (dopo le colpe del passato).
Segey Startsev (Ria Novosti) (Russia). Sembra, nonostante le Sue affermazioni,…… abbia compreso meglio degli altri la situazione. Per Lui “l’Italia non si può capire. La si può solo amare od odiare.. E, parafrasando Giorgio Gaber, si può anche dire: “Mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo…non lo sono…”. Lo si potrebbe anche considerare un simpatico inconsueto elogio. E come tale lo accettiamo. E…per il resto…solo il cielo ci può pensare.

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domenica 15 luglio 2012

Avanti tutta...! (domus romane)








Avanti tutta…!
 Prescindendo del tutto dalle problematiche sociali, lavorative, dei diritti civili e di quant’altro riguardante la Romanità classica, BW è costretto a convenire, con chiunque abbia a cuore il buon gusto ed il senso estetico architettonico, che, dopo aver visitato la domus romana sottostante Palazzo Valentini, si ha netta la sensazione che per quanto riguarda l’architettura e gli allestimenti degli interni del nostro tempo…(Lo dico ? Ma sì lo dico. Tanto nessuno ci sente…) siano stati fatti giganteschi passi indietro.
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venerdì 13 luglio 2012

Molto rumore per nulla (Shakespeare, NoTav)

Molto rumore per nulla.. (Shakespeare, La Stampa, NoTav)
 L’opera può farsi rientrare a buon diritto nel novero delle tragicommedie. Dell’opera, nella quale molte scene hanno tratto ispirazione da opere italiane, se ne conoscono diverse riedizioni , teatrali e non, tra le quali la più recente sembra essere la NoTav, le cui travagliate vicissitudini sono note a tutti. Adesso  il governo di Parigi si è improvvisamente accorto di avere i bilanci in forte rosso e sembra voglia mettere sotto osservazione l’ingente spesa occorrente per la realizzazione dell’opera. Ciò che preluderebbe ad un suo annullamento. Ma  tale ripensamento non sarebbe senza conseguenze per il nostro Paese. (A Torino già festeggiano l’evento; cfr “La Stampa” del 13/7/012).   Ma a questo punto v’è da chiedersi se sarebbe stato così difficile preventivare  previamente l’ingente entità della spesa. E la sua compatibilità con la disastrosa situazione della finanza pubblica. E se sarebbe stato così difficile accorgersi di ciò che risultava da tempo e risulta altresì evidente tuttora che cioè alcuni Paesi della zona Europa, per primeggiare sugli altri per propri tornaconti di politica interna, hanno utilizzato e continuano ad utilizzare, a tal fine, gli strumenti economico finanziari a loro disposizione, non escluso lo spread, e cioè quello che potrebbe considerarsi l’incontrollato gossip economico finanziario che riguarda ciascun Paese. (Non sarà  certamente guerra ma forse, almeno pacifica guerriglia, come sembra  voler significare il nostro Premier, quando afferma che stiamo percorrendo percorsi di guerra). Risultando con ciò abbandonati , da parte di quei Paesi che desiderano primeggiare, quel solidale spirito europeistico che, a suo tempo, ha contribuito non poco a realizzare l’unificazione della Germania.  E che è stato il primo passo in direzione della unificazione europea. Ed allora ? Quale conclusione ?. Potrebbe essere la stessa, alla quale BW si associa, della canzoncina di Baldassarre, nell’atto II, scena III  del “Much ado about nothing”:
“Sigh no more, ladies, sigh no more;/Men are deceivers ever/One foot in sea and one on shore,/To one thing constant never/ Then sigh not so /but let them go,/ and be you blithe and bonny;/Converting all your sounds of woe;/Into heyt nonny, nonny
“Trad. Dame gentili non più sospiri;tutti gli amanti sono incostanti;un piede in terra ed un altro in mare, non sospirate, fateli andare. Ed in ogni guisa tra suoni e risa mutate l’intimo vostro rovello in un ironico, bel ritornello. Trallerallera, trallallà..”
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giovedì 12 luglio 2012

Sul ponte di Bassano (?) (M.Monti, Camusso)


SUL PONTE DI BASSANO.. (M.Monti, Camusso)

 Noi ci darem la mano…” Ma presumibilmente, dopo le dichiarazioni di Mario Monti (critico sulla concertazione) e della Camusso (“Non sa di cosa parla”) (cfr. “La Stampa del 12/7/12) le cose sono cambiate.

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mercoledì 11 luglio 2012

Mode d'essere (Le strisce di Balotelli)

MODE D’ESSERE (Le strisce di Balotelli)
 Secondo “La Stampa” dell’11/7/12 sembra che ormai le strisce di Balotelli facciano già tendenza ( come in precedenza lo jogging, la tute firmate, i pinocchietti e quant’altro). Le strisce, come si sa, vanno applicate da personale specializzato  che abbia frequentato corsi post universitari. Ben venga questa nuova moda se può aiutare a venir fuori dalla crisi, risolvere i problemi occupazionali e frenare la così detta “fuga dei cervelli”. Se ci si riflette un poco, potrebbe anche ritenersi che il segreto di tale successo sia da ascrivere al malcelato e fin qui inconfessato desiderio di apparire simili al Super Mario (Balotelli) ed al nuovo modello di maschilismo essenzialmente muscolare che esso sembra voler rappresentare nella attuale scenografia dell’immaginario collettivo.
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martedì 10 luglio 2012

Europa rapita dallo spread ? (G.Squinzi, spread)



EUROPA rapita dallo spread ? (non da Giove)
Dopo le precisazioni di G.Squinzi ( “Non credo siano le mie dichiarazioni a far aumentare lo spread”) e quelle antitetiche di alcuni futuri candidati al supremo soglio confindustriale (secondo i quali le dichiarazioni di Squinzi farebbero aumentare lo spread e non renderebbero un buon servizio al nostro Paese) sorge il quasi fondato sospetto che la nostra ( nostra ?) Europa sia stata anche “in illo tempore” rapita non da Giove (come si è sempre risaputo) ma da un qualche spread (dell’epoca).
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domenica 8 luglio 2012



De minimis…   (PUBBLICA OPINIONE)
 
Secondo un lettore di un quotidiano  (del 7/7/2012)  a diffusione nazionale, questi – testualmente – sarebbero i vantaggi di chi non ha e non usa un cellulare:
Non essere distratti dal suo fastidiosissimo   trillo.
Sentirsi dire :”beato te che non c’è l’hai !”.
Risparmio economico e di tempo per la non effettuazione delle ricariche.
Risparmio di tempo per un oggetto in meno da ritrovare (il cellulare), in aggiunta a chiavi, portafoglio, occhiali ecc., allorchè si esce da casa.
Evitare di ricevere chiamate telefoniche (dal cellulare) allorchè si è già impegnati con il telefono fisso.
Se questa fosse la pubblica opinione, se ne potrebbe anche fare tranquillamente a meno. (Se non fosse proprio quello che…si vuole).


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venerdì 6 luglio 2012

Forse è (un sogno di una notte di mezza estate)


Forse è “un sogno di una notte di mezza estate”
Potrebbero essere del Caravaggio (giovanile) i 100 od 83 disegni e dipinti scoperti nel Castello Sforzesco di Milano. Tutto il settore (artistico e no) è già in fibrillazione. Secondo i due ritrovatori (ambedue storici dell’arte) non vi sarebbe dubbio alcuno che siano ascrivibili al Caravaggio. Poiché in tal senso deporrebbe una sorta di DNA artistico, che ciascun artista (compreso il Caravaggio) possiede. Ciò farebbe lievitare il loro valore ad almeno 700 milioni di Euro.

C’è chi però, tra gli altri, dubita fortemente di tale attribuzione. E’ Claudio Strinati, (critico d'arte, uno tra i maggiori conoscitori delle opere caravaggesche).  Per dissipare ogni dubbio interverrà una consulenza tecnica..Già, una consulenza…tecnica.

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giovedì 5 luglio 2012

Dopo "LA TEMPESTA" (W.Shakespeare)


Dopo “LA TEMPESTA” (W.Shakespeare)

 
E’ l’opera dei buoni sentimenti. Delle buone maniere. Dei lieti fini. Delle tempeste che non fanno danni. Sembra a BW che Shakespeare, dopo aver approfondito la realtà dell’esistenza, dissacrandola, intellettualmente, ed evidenziandone tutte le sue contraddizioni, le sue meschinità, le sue doppiezze e quant’altro, abbia scelto di rientrare nel suo guscio umano di vivente, trascurandone le negatività, per lasciarci un messaggio che ci consenta di non voler guardare troppo lontano o troppo vicino o troppo, nelle rispettive interiorità, a noi stessi o troppo agli altri e per non trascurare ciò che non è trascurabile. Cioè il meraviglioso attimo fuggente (meraviglioso forse perché è fuggente) della nostra spesso contraddittoria ed insignificante esistenza.
In effetti “La Tempesta” è considerata una delle ultime opere di Shakespeare, che in precedenza aveva rielaborato la molteplicità esistenziale in tutte le sue prospettive ed angolazioni. Ed il messaggio che ci lascia, con “La Tempesta”, è un messaggio di solidarietà umana, di tolleranza e di speranza. Che non può lasciarci indifferenti. E’ un’invito a non trascurare che, a volte, indagare troppo su tutto, non è un bene. Poiché la verità, è inafferrabile. E le sue varianti sono praticamente…infinite..

Bluewind

IL PIATTO (?) PIANGE


Il piatto (?) piange

 
Scrive Arturo Pagnacco su “La Stampa” (del 5/7/12) che lo Stato, nel Suo complesso, costa troppo. Infatti spende ogni anno 800miliardi di EURO… il che significa che ogni cittadino “deve restituire mediamente in forma di tasse oltre 13.000 euro all’anno”. Ci vuol poco a capire che è troppo. C’è, a questo punto, da prefigurare una speranza ed al tempo stesso un augurio.  Che la calcolatrice, con la quale il sig. Pagnacco ha fatto i suoi conti, funzioni male. O che quest’ultimo abbia commesso qualche errore. Se così, malauguratamente non fosse, vorrebbe dire che un Paese, come il nostro, chè tra i più buonisti,, i più esportatori di democrazia ed i più industrializzati del mondo (così una volta si diceva) avrebbe una struttura dal costo troppo elevato (e forse, per così dire, impagabile).

Bluewind

mercoledì 4 luglio 2012

E SE FOSSE TUTTA UNA FAVOLA ?)


E SE FOSSE TUTTA UNA FAVOLA ?

(e se la favola fosse vera ?) All’inizio c’era il caos.  Ed adesso invece no (?).

Notizie del giorno (dai quotidiani nazionali):
Sforbiciata alla sanità. Negli ospedali spariranno 18 mila posti letto. Ma perché ? I malati sono guariti?
Secondo BERSANI Monti sarebbe una risorsa del Paese. Secondo il Paese no. (dalla “Stampa” del 4/7 us, pag 3)
Impossibile bloccare le tariffe dei servizi (anche se solo per 18 mesi). Il blocco dei prezzi, ad es. sul fronte dell’energia, impedirebbe di far scendere i listini a fronte delle quotazioni del greggio (attualmente in discesa).
FINI: “Se c’è VENDOLA non ci stiamo ! “. (Ma non se ne comprende la ragione.).
Tagli ai maxi stipendi degli alti dirigenti. Sono, attualmente, nel mirino della Consulta. Poiché sembrerebbe siano tagli incostituzionali. (Il “Diritto” è, evidentemente, una “tecnica” alquanto sofisticata. Alla quale non possono metterci le mani tutti. Come sembra stia avvenendo).

Bluewind