COSE DEI
NOSTRI GIORNI
L’Articolista si era “ appisolato “davanti la TV. Durante l’intervista del Direttore del
TG al Segretario di Stato Vaticano. Ed aveva, in sogno, rivisto l’analoga
intervista che, da bambino, aveva seguito alla TV, allora in bianco e nero. Notando
che nulla era cambiato da allora tranne il colore. Gli stessi visi compunti. Le
sembianze del Direttore del TG protese nell’” annuire in sincrono con l’intero suo corpo” e “volte a favorire le risposte”. Le domande fin troppo “felpate”
sembravano fuoriuscire dal Direttore del TG che appariva pervaso da una
quasi trascendentale beatitudine.
Risvegliatosi l’Articolista (cfr l’articolo in prima pagina de “La Stampa” del 5/6/2012) aveva notato,
tra sè e sè, che , a parte il colore, nulla era televisivamente cambiato per
ciò che concerne la “sudditanza del TG1
al Vaticano” Ma, evidentemente, non
occorreva appisolarsi per constatarlo. E forse, non se ne sarebbe neanche
accorto se, allora come oggi, avesse cambiato canale. Ma forse il telecomando
non gli funzionava. (Ovviamente quello del televisore. Che è l’unico che, a
volte, non funziona). Torniamo a noi.
Cioè alla visita del Ministro Elsa
Fornero all’Ufficio di collocamento della Sua città. Ove aveva steso la Sua
mano, con un gesto di simpatica ed istituzionale fraternità, ad un giovane
disoccupato di 20 anni, da qualche tempo in attesa. Quest’ultimo (scrive l’Articolista, su “ La Stampa “ del 6/6/2012) aveva “eroicamente resistito al richiamo della
buona educazione che gli suggeriva di alzarsi in piedi”. Si era diplomato
presso l’Istituto alberghiero ed avendogli fatto notare, la Fornero, che solitamente nel settore vi
sono buone possibilità di occupazione, Le avrebbe risposto “Ma a me non piace lavorare la sera, mentre
gli altri escono”. (Infatti, da sempre, alberghi e ristoranti hanno la
pessima abitudine di servire la cena all’ora di cena). Di quì il
giornalisticamente risentimento dell’Articolista. Secondo il quale questi
giovani farebbero “pena”. Ed esprimendo
altresì l’auspicio che la vita tolga in
fretta al giovane alberghiero” la seggiola da sotto il sedere. Una bella
culata sul pavimento potrebbe ancora avere effetti miracolosi sul suo carattere”.
Ma nessuno dei due (Ministro ed Articolista) si è accorto che la risposta del
giovane disoccupato era pervasa, nella sua apparente assurdità, da un senso di
tragica, sofferta ironia. Poiché se si trovava in attesa presso l’Ufficio di
collocamento, risultava evidente che ciò avveniva perché un’occupazione non
l’aveva trovata e la stava cercando. Ed
anziché rispondere ad una domanda che richiedeva, implicitamente, una risposta
ovvia, aveva preferito utilizzare una risposta, che in quanto paradossale, non
poteva che essere, evidentemente e quasi elegantemente, ironica. Ma nessuno
dei due se ne era accorto. E questo è tutto (per oggi).
Westwind
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