TEMPO
DI CONDIVISIONI (L. EINAUDI)
(Dal
“Corriere della sera”
del 18/8/70. E' una storia vera).
L'eminente scrittore fu invitato al Quirinale, per una cena non
ufficiale, da Luigi Einaudi,
che allora era Presidente della Repubblica. A tavola v'erano, in
tutto, otto commensali. Tra i quali il Presidente e la Sua Consorte.
Tutti gli altri erano Suoi conoscenti, di vecchia data. Il servizio
era assicurato da un unico dipendente (maggiordomo/cameriere). La
conversazione interessò, con garbo ed eleganza, diversi argomenti.
Tra i quali la frequentazione, da parte di L.
Einaudi, quando ancora
non era Presidente della repubblica, ed da alcuni Suoi commensali,
di una trattoria di Via della Croce (a Roma). Frequentata
solitamente, tra l'altro, da Bruno
Barilli, dal poeta
Cardarelli,
dal pittore Bartoli.
Si arrivò alla frutta. Il maggiordomo cameriere recò una enorme
fruttiera, strapiena di ogni tipo di frutta. Tra cui delle pere
piuttosto grandi. L.
Einaudi,
lanciando un'occhiata alla fruttiera ed accennando alle pere,
propose: “Io ne prenderei una, ma sono troppo grandi.Ci
sarebbe nessuno che vorrebbe condividerne una con me ?”
L'eminente scrittore, che fino a quel momento era rimasto silenzioso,
si fece avanti, alzando la mano. E disse, accettando l'offerta: “Io,
Presidente!” Quest'ultimo
tagliò la pera, in due, ne mise una metà su un piatto che il
maggiordomo/cameriere, alquanto imbarazzato, depositò sul tavolo,
avanti l'eminente scrittore. Scomparendo subito dopo dietro un
istoriato paravento. Qualche anno dopo il Presidente terminò il Suo
mandato. Ed ebbe inizio per l'Italia il tempo...delle pere
non condivise.
Bluewind
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