lunedì 3 settembre 2012

Puntini nello spazio( La Bandera, Deserto dei tartari)


Tre films. Il deserto dei Tartari. La Bandera. Mediterraneo. (il più bello, per BW, è Mediterraneo). Tutti trattano (sottotraccia) dello stesso argomento. Se, cioè, la vicenda di ciascuno di noi sia stata già in precedenza scritta. Da qualche parte. O sia la conseguenza di una casualità a volte burlesca. E che a volta contraddice tutti i nostri progetti, le nostre mete, le nostre idealità. Cioè la nostra strategia del vivere.
Nel “
Deserto dei Tartari” il protagonista è costantemente in attesa del grande evento. Che potrà illuminare di vera luce la sua grigia esistenza . Coronando quella che è, in sostanza, la sua vera meta.
Nella “
Bandera (marcia o crepa)” gli espulsi per una qualche ragione dalla collettività “civile”, tentanodi rifarsi una nuova vita. Cioè sono in attesa di una seconda scelta di vita. In sostituzione della prima, che in precedenza non hanno mai avuto.
in sostanza stanno già vivendo.
Nel “
Mediterraneo”. i protagonisti “guerreggiano” si fa per dire, alla grande, godendosi il sole ed il mare di una meravigliosa isola greca (del Mediterraneo). Ma sono anch'essi, in attesa di qualcos'altro. Poiché spesso (anzi sempre) la bellezza non basta Quando la vicenda si conclude, alcuni tornano in patria e se ne perdono le tracce. Altri ritornano sull'isola ( Forse non si accorgono neanche che la loro vera meta era proprio quella: L'isola felice). Ritornano poiché nella loro madre patria, nonostante si sia detto che tutto è cambiato, tutto è rimasto come prima. (Tranne il potere di coloro che veramente contano)..
C'è solo da chiedersi se tutto ciò abbia un qualche riscontro con quanto si crede sia il reale (il nostro reale). E quale sia o sia stato il contributo personale di ciascuno di noi al nostro iter esistenziale. Forse potrebbe esserci stato un qualche incidente di percorso che probabilmente non ha alterato il da noi sconosciuto disegno generale, sempre ammesso che esso esista.. Ma è impossibile dare una risposta a tali quesiti. Rimane comunque, inequivoca la sensazione che tutti noi (nessuno escluso) visti dall'alto potremmo apparire come infinitesimali puntini neri immersi in un mare fatto di sabbia (spesso fangosa).
Il motivo musicale che accompagna il post risale a qualche centinaio di anni fa. Il Suo compositore è Padre G.B.Martini (un sacerdote). Chissà se, a suo tempo, si è reso conto che trattavasi di molto di più di una semplice preghiera.



Bluewind

5 commenti:

  1. Ah non credea mirarti si presto estinto fiore.
    Mi piace il plaisir meno il Reu ma...non si discutono i gusti,nessepà mon cher ami?...Mirka

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  2. Devo scriverci ancora qualcosa (sul post. Reu permettendolo) (Ma non so cosa.Dovrebbe essere coerente con il titolo. forse). Ciao. Mimmo

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  3. troppo presciolosa fui comme quasi d'abitudo.
    Qui dove sono io piove comme il buon Dio comanda e dice. Io però debbo andar fuori e non ho le scarpe che solo sandali portai e da frate pure.Mi coprirò con i vari ombrelli che troverò all'ingresso della casa.
    Mannaggia a li ommini che non sono mai bastanti! E allora vada per il cielo a parificar le geometrie.
    Un caro saluto.Mirka

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  4. Caro Mimmo,si attende sempre qualcosa, di cui nulla si sa,ma che sconvolga la nostra vita nell'abbraccio fermo di serenità che ci riporti all'origine del placentare mare.Arriverà?...Non arriverà?...Ma si che arriverà.Nella terra il posto c'è, anche se risicato per l'infestamento dei barbari e del cemento armato,nello "spazio" poi il posto è assicurato veramente per tutti.
    Un'abbraccio,Mirka

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    1. Se questo può farTi stare meglio, anche quì piove. (S.Marcello) Ma non c'è cemento armato. Ed i barbari (absit iniuria verbis) li ho lasciati nella città eterna. Dove purtroppo, tra qualche giorno, dovrò tornare. Un saluto affettuoso (e solidale). Ciao. Mimmo

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