domenica 16 settembre 2012

La Corteccia dell'Albero


LA CORTECCIA DELL’ALBERO

Questa grande emancipazione dell’umanità dalle guerre e dalle stragi non v’è stata. Continuano anche le lotte tra Stati. Apparentemente pacifiche. Anche tra quelli amici. Ad es. per accaparrarsi le fonti energetiche a danno di altri paesi, nominalmente alleati ed amici. Ma come si sa il business è il business. Con il rischio di veder deflagrare come una polveriera un’intero continente. In alcuni dipinti (ad es. nella “Crocifissione” di Girolamo di Romano, detto il Romanino – Brescia 1484-1566)  quasi si sente il tanfo di questa umanità di nobili e popolani intenti alle loro “umane” attività, di vario genere. Indifferenti alla tragedia che gli si compie accanto. Sui crocefissi. Ed il tanfo sale e non riguarda solo gli apparati olfattivi ma qualcos’altro….perchè penetra dentro.
Il quadro di
Moretto da Brescia (del 1550) “Ecce Homo” che accompagna il post è quello che vede un martire, un Cristo che (per la prima volta ed al di fuori dei canoni strettamente catechistici) si trova nella dimensione, tipicamente umana, dello scoraggiamento. Poiché si è accorto che tutto è stato inutile. La Sua discesa in terra, il Suo sacrificio.. Tutto inutile. Poiché tutto continua come prima. Continuano le crudeltà, le stragi, le lotte di religione, le pulizie etniche. Nulla è cambiato e nulla cambierà. In questo caso (nell’”Ecce Homo”) l’Artista è riuscito ad entrare nell’animo, nello spirito del Dio sceso in terra ed afferrarne, pittoricamente, lo scoraggiamento. Non è poca cosa. Poiché è la prima volta che ciò avviene. Tenuto presente che lo scoraggiamento è per l’uomo ciò che è l'aver tolto la corteccia dall’albero, in quanto privato della corteccia, l’albero muore.

Maskenball

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