IL REGNO DI VENERE (Blade Runner)
Anche Tannhauser
ebbe a bussare a quelle massicce porte di bronzo. Ove Venere aveva stabilito la
propria dimora. In uno degli abissi dei Monti Sibillini. Era un luogo di inimmaginabili
delizie, il regno della lussuria, della eterna bellezza, dell’amore più
intenso. Ove non era facile entrare ed ancora più difficile uscire. Il luogo,
denominato Il
regno di Venere, costituiva l’estremo rifugio di ninfe, fate e
poetesse e dei numi pagani, che il cristianesimo aveva condannato all’esilio
perpetuo, in quanto – a suo dire – larve del passato. Era questo il luogo ove
si prendevano fondamentali decisioni. Riguardanti l’umanità intera. Decisioni
che venivano rese vincolanti, all’esterno, da maghi e replicanti alla Blade runner, muniti allo scopo di ogni
adeguato potere.. Vi si trattenne per
circa un anno, poi ebbe ad accorgersi che la bellezza e le inimmaginabili
delizie non sono tutto nella vita. Possono anche stancare. E se ne andò. Ma
riuscì ad andarsene poiché era un eroe. Altri non ci riuscirono.. Nel film “Blade runner” viene narrata una vicenda
che riguarda una collettività troppo civilizzata, che ha reso il proprio
pianeta un’inferno. E conseguentemente è stato costretta a trasferirsi in altri
pianeti. Facendo lavorare, nel pianeta terra, degli esseri artificiali, dalla
vita brevissima e privi di sentimento. Il film è di fantascienza
e non dispiace che con tale film (tratto dal romanzo “Il cacciatore di androidi”
di Philip K. Dick) la fantascienza
abbia teso la sua mano a quello che si considera il mito, la leggenda. All’inizio
il film non ha avuto alcun successo. Attualmente è divenuto una specie di cult.
Assieme ad alcune frasi, emblematiche, che vi vengono pronunziate. Tra cui:
quelle del monologo di Roy Batty“ Io ho visto cose che voi umani non potreste immaginare…. ho visto i raggi B balenare nel buio vicino
alle porte di Tannhauser. E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come
lacrime nella pioggia”.
Bluewind
Nessun commento:
Posta un commento