domenica 1 luglio 2012

L'appartamento (ogni cosa al suo posto)




Il rumore è vita  (per orecchi “esercitati”)

Vi farò visitare un appartamento “facsimile” “ disse il geometra alla giovane coppia. In ricerca di un alloggio. “Questo è un piccolo ingresso”Disse loro il geometra.” Molto piccolo. Senza finestre. Ma a che serve qui la luce esterna ? Tanto è solo un disimpegno. Non ci si trattiene mai per molto”. “Ecco le altre stanze”. Ogni parete era affrescata di un colore diverso. “Serve” disse il geometra ” per dare allegria. Dato che fuori non è possibile essere allegri. (La crisi durava infatti da molto tempo. Da qualche anno. Nonostante fosse stato assicurato che era un fenomeno passeggero e comunque positivo. Perché, come si sa, dopo la crisi sopraggiunge la ripresa come dopo la bassa marea sopraggiunge l’alta marea).. “Questa è la stanza da letto. Il baldacchino nasconde il letto. La luce è tenuta, volutamente, bassa per dare carattere di intimità all’ambiente. Quando si torna a casa si deve avere la sensazione di trovarsi in un night club. L’apparecchio stereofonico non ha la possibilità di regolare il volume. Quest’ultimo ha sempre tonalità elevate. Come è di moda adesso. Nelle discoteche”. “Il caminetto è finto “ aggiunse “Così si evita la noia di doverlo accendere. E si risparmia energia (eco compatibile)”. “Avrete notato che alcune finestre sono molto panoramiche. E consentono di abbracciare visivamente l’interno degli altri appartamenti. Posti dirimpetto. E poiché la distanza è cosa ci si fa dentro. E’ anche un controllo che da sicurezza. E che poi accresce la gradevole sensazione di vivere in una comunità. La gente non vuole isolarsi. Avrete notato che le case di vacanza, anche quelle  poco costose e poste  in località deliziose ma isolate non le vuole più nessuno ? Poiché ad esse si preferisce la promiscuità dei campings, la confusione dei villaggi turistici, delle rulotte affiancate l’una accanto all’altra, del fumo delle grigliate all’aperto. Del vivere a contatto di gomito ?”. “Ti piace ?” chiese il giovane alla ragazza “A me si” rispose questa”. “Ecco, proseguì il geometra,  questa è la stanza della domestica. Le dimensioni sono ridotte (come anche quelle delle altre stanze) ed è una stanza sostanzialmente simbolica. Poiché oggi è impossibile trovare una domestica Comunque se doveste trovarla vi consiglierei di scegliere  una di taglia non superiore al 42, perché si possa muovere con una certa facilità.” “I muri sono solidi ?” Chiese il giovane. “Perché, interloquì il geometra, pensa di dover sostenere un assedio ?”. “No, rispose il giovane, ma io desideravo una casa vera. Diversa dalle case di oggi, che danno la sensazione che non vi si possa fare nulla di serio. Come lavorarci, studiarci, ammalarvisi,, partorire, isolarcisi, morire….”. “ Non sono d’accordo, rispose il geometra, la casa deve dare una sensazione di gaiezza. Le nostre case e tutte le altre, quelle di oggi, devono sembrare come se fossero piccoli bars, piccole discoteche, piccoli ristoranti e quan’altro. Per lavorare e studiare vi sono scuole ed uffici. Per la vecchiaia vi sono case di riposo. Anche se non sono il massimo, non si può ignorare che, in fondo, la vecchiaia è l’anticamera della morte.  Per l’infanzia abbiamo gli asili nido e gli istituti statali di accoglienza. Per ammalarsi, isolarsi, ammalarsi ed eventualmente morire, abbiamo gli ospedali. Trattasi comunque di problematiche e di incidenti di percorso che non devono turbare la vita sociale, alla quale devono considerarsi del tutto estranei” “Ma io, disse il giovane, vorrei una casa vera. Ove ospitare i miei nonni, una zia che non ha trovato marito, e due figlioli di una mia sorella defunta. “ Mi dispiace veramente, gli rispose il geometra. Case di questo tipo non ne abbiamo. E lei non le troverà mai. Ha evidentemente gli occhi rivolti al passato. Un passato che non è più.  Perché è definitivamente….passato.

Lo spunto del post mi è stato offerto dal racconto di Ennio FlaianoL’appartamento campione”, opportunamente modificato e rimaneggiato da BW

 Bluewind






2 commenti:

  1. Il post in questione parla da se.A me non resta che associarmi alla bravura dell'autore e mandare un abbraccio a...BW. Mirka

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    1. Che BW ricambia (con simpatia ed affetto). Ciao. Mimmo

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