domenica 22 luglio 2012

Pensiero unico,Capitalismo d'abord,vitelli d'oro



Pensiero unico, capitalismo “d’abord” (Vitello d’oro, Sirene, Flauto "magico", ma non troppo)
Vitello d’oro. Non esiste più (errore, ha solo cambiato denominazione)
Sirene (mai esistite). errore. Non sono solo una leggenda.
Flauto “magico” (del pifferaio di Hamelin). I topi non sono più tali e si sono fatti più furbi per salvarsi.
Sulla “Stampa” del 22/07/12 viene offerto un emblematico esempio  (per il quale si utilizza più di una facciata di giornale) di come può essere intellettualmente emarginata (secondo la moda del momento) un’intera generazione di nonne (ridicolizzandole in massa) che riescono a portare i nipoti al mare (e sono alle prese con la diseducazione di questi ultimi, abituati allo sperpero ed ad un nominalistico benessere). Forse questo vuole essere un modo, political correct, per dire che il benessere tuttora esiste, nonostante la crisi, e la vecchiaia, in quanto tale, è sostanzialmente
out, poiché è esclusa dal lavoro retribuito,, quindi, ed è quello che più conta, dal reddito, quindi dal consumo facile, dalla sessualità e dal muscolarismo di chi è meno anziano. Cio che non si comprende perché non si vuole comprendere è che il capitalismo si è trasformato in un neo capitalismo, assumendo nuove vesti, nominalisticamente più bonarie ed apparentemente più suggestive. E si sta avvalendo dei nuovi vitelli d’oro e delle nuove sirene che, al contrario di quelle del passato, non hanno alcuna leggiadria (e che si chiamano, ad es. tra l’altro, spread, che potrebbe essere un modo per astrattivizzare e  spersonalizzare la responsabilità di quanto già accaduto, sta accadendo ed accadrà nell’ambito economico finanziario). Ovviamente (il che non guasta) v’è il sostegno della intellettualità riconosciuta come tale dalle sue comparsate alla Tv e su quant’altro dei massmedia. Con l’inconsapevole sostegno, altresì, di tutti coloro che, ritenendo di non avere tempo per riflettere su cose così banali, se ne sentono rappresentati e coperti, ed in tal modo si sentono allineati e forse coperti. Non accorgendosi che, per naufragare come collettività, non c’è più alcun bisogno di vitelli d’oro e di sirene.A tal fine basta avere sotto casa  mano il mare dell’incoltura (che, a volte, è peggio dell’analfabetismp).
Bluewind

2 commenti:

  1. "La morte non è nel non poter comunicare,ma nel non poter più essere compresi". (P.P.Pasolini-Una disperata vitalità.1964)
    Ciao,Mirka

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  2. Augurandoci (ma questo è un pensiero materialista e pertanto ipocritamente "quì lo dico e quì lo nego") che questa sia l'unica morte possibile. Ciao. Mimmo

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