FIAT
LUX (Condivisioni incondivise)
Tramite l’articolista de “La Stampa“
(Aldo Baglio il 20/7 us) Aldo sembra voler rispondere a
Giacomo Poretti che (su La Stampa di
mercoledì u.s) lo aveva scherzosamente accusato di avere troppi parenti,
consanguinei e conoscenti nell’organico burocratico amministrativo della
regione SICILIA. La risposta è per così dire alquanto
non esaustiva. Poiché si limita a non negare che con i siciliani, nel loro
complesso, i vincoli di parentela e consanguineità sono, per così dire, un’attributo
di massa. E questo vale anche per coloro che si trasferiscono all’estero. E
che, quando si incontrano, si scambiano effusioni impensabili a quelli che
appartengono ad altre regioni. (E peraltro similari a quelli che Max Weber
descrive tra i protestanti nel Suo trattato “ Capitalismo e l’etica
del protestantesimo”.
La risposta di Aldo si
accoppia, in un certo senso, con l’articolo di Francesco La Licata ( il cui nominativo tradisce le origini
siciliane) (a pag 33 dello stesso quotidiano ) il quale invoca testualmente che:
“ serve unità per sanare le ferite” che sembra quasi un’impacco tiepido sulle
attuali vicende. E se, per caso e non solo per caso, questa unità fosse fatta da condivisione tra tutti e non da ingiustificate disparità (non solo
economiche, che sono quelle più visibili) tra tutti ? Credendo alla quale,
qualcuno (che attualmente si commemora), tra i nostri migliori fratelli, ha
perduto la vita ?.
Il faro dell’immagine è quello delle vacanze estive di Virginia Woolf. Ella ha immaginato di arrivarci. Ma non ci è mai arrivata. In compenso, non
potendo fare altro, ci ha immaginato, con la fantasia, di farci arrivare una
sua amica immaginaria, pittrice e scrittrice anch’essa ,Lili Briscoe. ( E ci ha scritto pure un romanzo : “Gita al faro”).
Ovviamente l’analogia è
aforistica per quanto riguarda le attuali vicende (E non solo quella della Trinacria, che, ovviamente, senza una
apparente ragione, sembra occupare un grande spazio sui quotidiani “di informazione”). E’ pertanto
opportuno affermare (per quanto riguarda le altre vicende di attualità) che ci si augura ci si accenda una luce
sopra. Di adeguata comprensione. Anche se BW dubita fortemente che ciò possa mai
avvenire. Aggiungendo nel contempo, per evitare di essere ancora più esplicito,
che”quì lo affermo e quì lo nego”. Come, secondo la leggenda, sembra
che questa sia una consuetudine preferenziale della Trinacria. (Ma non era di questo che, sostanzialmente, si occupava
il post ?).
Bluewind
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