giovedì 5 luglio 2012

Dopo "LA TEMPESTA" (W.Shakespeare)


Dopo “LA TEMPESTA” (W.Shakespeare)

 
E’ l’opera dei buoni sentimenti. Delle buone maniere. Dei lieti fini. Delle tempeste che non fanno danni. Sembra a BW che Shakespeare, dopo aver approfondito la realtà dell’esistenza, dissacrandola, intellettualmente, ed evidenziandone tutte le sue contraddizioni, le sue meschinità, le sue doppiezze e quant’altro, abbia scelto di rientrare nel suo guscio umano di vivente, trascurandone le negatività, per lasciarci un messaggio che ci consenta di non voler guardare troppo lontano o troppo vicino o troppo, nelle rispettive interiorità, a noi stessi o troppo agli altri e per non trascurare ciò che non è trascurabile. Cioè il meraviglioso attimo fuggente (meraviglioso forse perché è fuggente) della nostra spesso contraddittoria ed insignificante esistenza.
In effetti “La Tempesta” è considerata una delle ultime opere di Shakespeare, che in precedenza aveva rielaborato la molteplicità esistenziale in tutte le sue prospettive ed angolazioni. Ed il messaggio che ci lascia, con “La Tempesta”, è un messaggio di solidarietà umana, di tolleranza e di speranza. Che non può lasciarci indifferenti. E’ un’invito a non trascurare che, a volte, indagare troppo su tutto, non è un bene. Poiché la verità, è inafferrabile. E le sue varianti sono praticamente…infinite..

Bluewind

Nessun commento:

Posta un commento