LA GROTTA DEL TEMPO (Luce blu II)
Ogni volta vi entrava, facendo attenzione a non
scivolare sullo strato di guano nero e viscido lasciatovi dai pipistrelli
(migliaia), che vi soggiornavano. Ogni volta aveva la sensazione di fare un
viaggio nel tempo. (All’indietro). In un
tempo molto lontano. Il laghetto di
acqua dolce e sorgiva era poco distante. Con il suo fondale di sabbia minuta e bianchissima
illuminata da un fascio di luce radente proveniente, dal basso, da una lunga
fessura della roccia, comunicante con l’esterno. Ogni volta vi si immergeva. Nella
sua acqua freddissima. La attraversava con rapide bracciate. Interrompendo per
attimi quei cerchi concentrici dell’acqua sorgiva (sembra che, durante la
guerra, i residenti la utilizzassero per usi alimentari) che, dal fondo, saliva
in superficie, disegnando quei cerchi. Ogni volta aveva la sensazione di
percorrere, a ritroso, un viaggio nel tempo. In un tempo ormai remoto. Ed ogni
volta provava un senso di disagio. Poiché aveva la sensazione di non trovarsi
al posto giusto. Non a quello che gli era congeniale.
Bluewind
Mah! Tutte le verità non sono altro che mezze verità,diceva un saggio con tanti anni sul groppone.
RispondiEliminaMirka
Cara Mirka,
EliminaIl post dice qualcosa di meno (e non qualcosa di più). E la ragione è evidente. C'è, attorno a noi, un popolo di condomini, di falsi ecologisti e di falsi buonisti e di quanti altri che non crederebbe a quello che legge. All'epoca non avevo questi convincimenti. Se li avessi avuti avrei mandato tutto alla malora. E non ci avrei costruito sopra un'abitazione, "a modo mio." (Dalla quale vedo il sole sorgere dal mare e vedo i trampolieri atterrare sulle rocce affranti dopo il lunghissimo viaggio stagionale (Ovviamente non ritengo di far bene a fare sfoggio di tanta sincerità. Che, per i motivi più disparati, non sarà apprezzata da nessuno. Ma la cosa mi lascia del tutto indifferente, come al solito). Ciao.Mimmo