MURAGLIE E
MURETTI
Scandalizzarsi per il modo di esporre e non per il
contenuto intrinseco dell’argomento è ciò che, a volte, caratterizza gran parte
dell’etica giornalistica attuale (e non solo..giornalistica).Pertanto male ha
fatto il nuovo presidente della Confindustria a definire la riforma del lavoro apertis verbis “una boiata”. Potrebbe darsi anche che abbia ragione. Ma non è
questo il modo…(secondo alcuni). Fu Paolo Villaggio a rompere, per primo, il
conformismo culturale degli anni 70, facendo dire al suo Fantozzi che “la corrazzata Potemkin è una boiata
pazzesca”. Ma da allora quante corrazzate Potemkin si sono susseguite nel
nostro tempo… E non solo ad opera dei comici. Che da sempre hanno indicato i
difetti della collettività nel suo complesso ed, essendo comici, non sono stati
mai “presi sul serio”. (Anche se qualcuno di essi sembra che
recentemente ci sia riuscito.). Ed allora ? Per il presente cosa ci rimane da
fare?. Nel nostro piccolo, potremmo saltare se non le muraglie cinesi almeno un
muretto più basso. Ad es utilizzando, nel modo giusto, congiuntivi e
condizionali. E tentando di adottare la
parola giusta al tempo giusto (e non fuori del tempo massimo). ( evitando, se
possibile, il turpiloquio che non risolve nulla e non ha mai impressionato
nessuno).
Westwind
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