domenica 15 gennaio 2012

VIVRE POUR VIVRE (Nietzsche)


Vivre pour vivre (L’inconsapevole crepuscolo dell’essere)  (NIETZSCHE)

Diciamolo subito (per non rendercelo anticipatamente antipatico) Nietzsche non era nazista e non poteva neanche esserlo per una banalissima ragione. Che Hitler nasce nel 1889, quando Nietzsche impazzisce. Conseguentemente non poteva essere  il creatore delle teorie che il nazismo ha elaborato in seguito, distorcendo e manipolando quelle dello stesso Nietzsche. Che sostanzialmente consistono in un rimaneggiamento dell’essere (come era stato inteso ed interpretato dai precedenti filosofi),  e ciò assumendo il principio  base che la vita di per sè è tutto ciò che veramente abbiamo. Null’altro c’è. Non vi sono finalità di vita (che non siano quelle collegate alla semplice fisicità dell’esistenza). Non c’è altro che la vita stessa, che continuativamente si ripercorre, nel suo precedente svolgimento, in un cerchio ininterrotto  e ripetitivo che è un’eterno ritorno di ciò che è già  stato.  (Non sembra questa la nostra attuale vita quotidiana?). …E’ pertanto un nichilismo completo. Inoltre, secondo Nietzsche, nell’umanità nel suo complesso non v’è alcuna valenza dei singoli che la compongono. E che fanno parte di una generalità indistinta e massificata, partecipi tutti di una o più collettività ciascuna delle quali è complementare e compartecipe dell’altra. Il “superuomo” è colui che riesce a superare se stesso, distaccandosi dalla propria originaria condizione di singolo indistinto rispetto alla collettività e distinguendosene per una sua qualche qualità fuori dal comune. Così parlò Zaratustra….(ed anche qualcun altro dopo di lui).

Westwind 










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