Vivre pour vivre (L’inconsapevole
crepuscolo dell’essere) (NIETZSCHE)
Diciamolo
subito (per non rendercelo anticipatamente antipatico) Nietzsche non era nazista e non poteva neanche esserlo per una
banalissima ragione. Che Hitler nasce
nel 1889, quando Nietzsche
impazzisce. Conseguentemente non poteva essere il creatore delle teorie che il nazismo ha elaborato
in seguito, distorcendo e manipolando quelle dello stesso Nietzsche. Che sostanzialmente consistono in un rimaneggiamento
dell’essere (come era stato inteso
ed interpretato dai precedenti filosofi), e ciò assumendo il principio base che
la vita di per sè è tutto ciò che veramente abbiamo. Null’altro c’è. Non vi
sono finalità di vita (che non siano quelle collegate alla semplice fisicità dell’esistenza). Non c’è altro
che la vita stessa, che continuativamente si ripercorre, nel suo precedente
svolgimento, in un cerchio ininterrotto e ripetitivo che è un’eterno ritorno di ciò che è già stato. (Non sembra questa la nostra attuale vita quotidiana?).
…E’ pertanto un nichilismo completo. Inoltre, secondo Nietzsche, nell’umanità nel suo complesso non v’è alcuna valenza dei
singoli che la compongono. E che fanno parte di una generalità indistinta e
massificata, partecipi tutti di una o più collettività ciascuna delle quali è
complementare e compartecipe dell’altra. Il “superuomo” è colui che riesce a superare se stesso, distaccandosi
dalla propria originaria condizione di singolo indistinto rispetto alla
collettività e distinguendosene per una sua qualche qualità fuori dal comune. Così parlò Zaratustra….(ed anche
qualcun altro dopo di lui).
Westwind
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