SINCRONICITA’ (Intellettuali misfatti)
Due eventi. Che avvengono,a volte in contemporaneità. A volte anche dopo cento anni. (1912/2012). Non collegabili,( se si applica, nella riflessione, il rapporto di causa ed effetto). L’uno all’altro. Ma sembrano quasi in simbiosi. Una simbiosi criptata, per quanto riguarda il secondo evento. Simbolica. Come se qualcuno bussasse alla porta della nostra consapevolezza. Forse vorrebbe dirci qualcosa. Lasciarci un messaggio. Ma non può farlo apertis verbis. E deve utilizzare la chiave simbolica. Messaggio che sta alla nostra intelligenza interpretare. Alla nostra sensibilità intellettuale. E che sta alla nostra capacità di non ignorare, a volte, il trascendentale. Che potrebbe avere un senso. Un significato. Come avviene per i miti. Che non sono semplicemente favole del passato. Ma qualcosa di più. Di molto di più, per chi ne ha la capacità e l’occasione di comprenderlo. SINCRONICITA’ è, secondo Jung, la denominazione di questi due eventi tra di loro collegati, ma non in un rapporto meccanicistico di causa ed effetto. (E’ come quando ci viene in mente una persona. Che non frequentiamo da anni. E questa improvvisamente ci telefona). C’è un mio amico che pratica il nuoto subacqueo. Sarebbe meglio dire “che praticava il nuoto subacqueo”. Si è accorto, (ed anzi sembra che di ciò ne siano consapevoli molti altri che praticano questo stesso sport) che dopo undici immersioni aventi caratteristiche o tipologia di luoghi od accadimenti, l’una diversa dall’altra, all’undicesima immersione (nella quale si rileva la presenza di tutte, proprio tutte assieme le precedenti tipologie della precedenti immersioni) avviene l’evento ….conclusivo (senza ritorno). Da allora il mio amico ha cessato di immergersi. Io personalmente sono sopravvissuto. Ma non alle immersioni subacquee, che non ho mai praticato, (poiché mi sembrano al di fuori della dimensione naturale) ma….a tutto il resto. E non è poco). A questo punto non vorrei apparire un visionario. Anche se in questo caso sarei in buona compagnia (Jung ed Hegel).
Due eventi. Che avvengono,a volte in contemporaneità. A volte anche dopo cento anni. (1912/2012). Non collegabili,( se si applica, nella riflessione, il rapporto di causa ed effetto). L’uno all’altro. Ma sembrano quasi in simbiosi. Una simbiosi criptata, per quanto riguarda il secondo evento. Simbolica. Come se qualcuno bussasse alla porta della nostra consapevolezza. Forse vorrebbe dirci qualcosa. Lasciarci un messaggio. Ma non può farlo apertis verbis. E deve utilizzare la chiave simbolica. Messaggio che sta alla nostra intelligenza interpretare. Alla nostra sensibilità intellettuale. E che sta alla nostra capacità di non ignorare, a volte, il trascendentale. Che potrebbe avere un senso. Un significato. Come avviene per i miti. Che non sono semplicemente favole del passato. Ma qualcosa di più. Di molto di più, per chi ne ha la capacità e l’occasione di comprenderlo. SINCRONICITA’ è, secondo Jung, la denominazione di questi due eventi tra di loro collegati, ma non in un rapporto meccanicistico di causa ed effetto. (E’ come quando ci viene in mente una persona. Che non frequentiamo da anni. E questa improvvisamente ci telefona). C’è un mio amico che pratica il nuoto subacqueo. Sarebbe meglio dire “che praticava il nuoto subacqueo”. Si è accorto, (ed anzi sembra che di ciò ne siano consapevoli molti altri che praticano questo stesso sport) che dopo undici immersioni aventi caratteristiche o tipologia di luoghi od accadimenti, l’una diversa dall’altra, all’undicesima immersione (nella quale si rileva la presenza di tutte, proprio tutte assieme le precedenti tipologie della precedenti immersioni) avviene l’evento ….conclusivo (senza ritorno). Da allora il mio amico ha cessato di immergersi. Io personalmente sono sopravvissuto. Ma non alle immersioni subacquee, che non ho mai praticato, (poiché mi sembrano al di fuori della dimensione naturale) ma….a tutto il resto. E non è poco). A questo punto non vorrei apparire un visionario. Anche se in questo caso sarei in buona compagnia (Jung ed Hegel).
Due navi. Tecnicamente inaffondabili. Uno
stesso destino. A cento anni di distanza (1912/2012). Con le stesse modalità. O
quasi. Ambedue lacerate per un urto. La prima con un’iceberg. La seconda con
uno scoglio semiaffiorante. Le cause del secondo naufragio. Sono tante (forse)
da quanto appreso dai giornali. Molte sarebbero collegate all’iter operativo
della navigazione. Molte altre a semplici casualità. Ad avviso di WW, si è evidentemente
trascurato (la precisazione si riferisce alla navigazione a vela, ma…non solo)
che a volte si sta seguendo una rotta che può portare ad una navigazione sotto costa. Ricchissima di imprevisti. Ai quali non è possibile porre rimedio. Poiché
manca il tempo per correre ai ripari. E (ad es. un colpo di vento improvviso da
una direzione imprevedibile) che possono
portare alla deriva…al naufragio. Che potrebbe essere non solo un naufragio
marittimo ma anche di altro tipo.
Come le cause che caratterizzano l’attuale crisi europea….e non solo. La nave è
rimasta parzialmente in secca. Forse perchè non si ignori, troppo presto dopo l’evento, il
messaggio subliminale immanente nell’evento (il secondo). Potrebbe anche non
essere così. Ma di ciò non v’è, umanamente, certezza. Probabilmente (o forse
no) la storia dell’umanità (e gli eventi che ne fanno parte) ha un senso. Un
fine (come sostiene Hegel). Forse alle volte riceviamo un segnale.
Dall’inconscio collettivo, come sostiene Freud e cioè da quel magazzino di
fatti ed esperienze al quale tutti noi siamo tributari e dovremmo attingere
ogni volta che ciò è necessario. Forse
sono solo vaneggiamenti, i miei. Ma non incolpatemi. E’ tutta colpa di Jung, di
Freud e, ( perché no ?) forse anche di Hegel, autore di ben altri, intellettuali…..misfatti.
Westwind
CHISSA’ (Quien Sabe ?)
Sembra che Gramellini (sulla prima pagina de “La Stampa” del 27/1/2012) si sia sensibilizzato per aver notato che nel programma di “Porta a Porta” di B.Vespa il plastico della nave gemella della nave Concordia Costa (Cioè della Concordia Serena) abbia potuto determinare il convincimento, da parte di un disinformato telespettatore, che si tratti della Concordia Costa. Condividiamo la censura . Come non è accettabile che il parroco di Besana Brianza abbia, nella Sua omelia, anticipato ai fedeli che sarebbe andato in ritiro spirituale, anziché, come in effetti avvenuto, in crociera sulla Concordia Costa. Chissà se il naufragio sarebbe ugualmente avvenuto se nel programma di Bruno Vespa fosse stato utilizzato il plastico giusto e se il parroco di Besana Brianza si fosse effettivamente ritirato “spiritualmente” come anticipato ai suoi fedeli. Chissà .(Non lo sapremo mai).
Sembra che Gramellini (sulla prima pagina de “La Stampa” del 27/1/2012) si sia sensibilizzato per aver notato che nel programma di “Porta a Porta” di B.Vespa il plastico della nave gemella della nave Concordia Costa (Cioè della Concordia Serena) abbia potuto determinare il convincimento, da parte di un disinformato telespettatore, che si tratti della Concordia Costa. Condividiamo la censura . Come non è accettabile che il parroco di Besana Brianza abbia, nella Sua omelia, anticipato ai fedeli che sarebbe andato in ritiro spirituale, anziché, come in effetti avvenuto, in crociera sulla Concordia Costa. Chissà se il naufragio sarebbe ugualmente avvenuto se nel programma di Bruno Vespa fosse stato utilizzato il plastico giusto e se il parroco di Besana Brianza si fosse effettivamente ritirato “spiritualmente” come anticipato ai suoi fedeli. Chissà .(Non lo sapremo mai).
Westwind
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L'essere umano sbaglia appena presume.
RispondiEliminaCara Mimma,
EliminaIl post non è stato completato. Mi auguro di completarlo entro oggi. (un saluto affettuoso).Ciao. Mimmo