Un filosofo (mediatico ?) (Jacques Derrida)
Si è fatto strada a
colpi di filosofiche gomitate. Facendo –teoricamente – piazza pulita di tutte
le precedenti filosofie ( da Socrate in poi, non escludendo neanche Heidegger,
Husserl, Marx, Freud e tanti altri) mediante una enorme molteplicità di
pubblicazioni, il cui tenore è, molto spesso, di difficilissima o impossibile
interpretazione. Evitando la sintesi, quando sarebbe stata opportuna, e
largheggiando in prolissità, quando non sarebbe stata necessaria. Il risultato
incontestabile è quello di far aumentare ancora di più la confusione. Ma pochi,
nel campo filosofico ufficiale, hanno
evidenziato quanto sopra “apertis verbis”.
Ciò secondo la prassi vigente da tempo
immemorabile nell’ambito dei cattedratici. Senza voler minimamente tentare
delle comparazioni (che risulterebbero fuori luogo e contestabilissime) è il
caso di ricordare che anche EINSTEIN, per quanto riguarda la teoria della
relatività, subì un analogo tentativo di mordacchia. E fu solo se era un
modesto impiegato all’Ufficio Brevetti di Berna (dunque non un cattedratico) se
la sua teoria della relatività ebbe a vedere la luce. Ma non fu per questa teoria che non pochi anni dopo gli venne
assegnato il premio Nobel ma per un’altra teoria, di marginale rilievo. Si
potrebbe anche ipotizzare, non senza una punta di malizia, che DERRIDA potrebbe
essere considerato come uno dei non rari prodotti “culturali” di quella che è stata definita ”industria culturale” ispirata al principio che l’importante nel
campo editoriale è lo stampare e diffondere, il resto….verrà da se. E’ un principio coerente con quello (male
interpretato e distorto) di Keines. Secondo il quale l’importante è creare
l’offerta (cioè produrre) anche se non c’è domanda. (Quest’ultima in seguito,
inevitabilmente, verrà). Principio questo che ha portato l’Occidente
all’attuale situazione di crisi e dal quale sembra che tutti prendano le
distanze, anche se, in via di fatto, tutto continua come prima (e forse
peggio….).(SEGUE in altro post)
Westwind
Derrida! Un buon inventore di concetti pensandoci sempre.Prima e durante.Tutto può essere utopia ma se l'utopia si misura (guarda) nel lontano potrà anche realizzarsi,magari noi non ci saremo a guardarne l'alba.Ma che importa?...Mirka
RispondiElimina(Commento fuor....dai denti ! Accidenti a quando l'ho incontrato! Adesso sono costretto a comprenderlo. Anche se Lui non vuole. L'ha pure detto e scritto). Ciao. WW
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