giovedì 5 gennaio 2012


PALLONCINI COLORATI   (Kafka, “il  Processo”)

Apparenze allucinanti, eventi improbabili, colpe mai commesse ed imprecisate,condanne senza giudici. I miti, le fiabe, i personaggi mitologici, le leggende a volte non esprimono solo le apparenze. Ma qualcos’altro, qualora ne venga effettuata la decriptazione. Meglio conosciuta con il termine, ad avviso di WW, inappropriato di decostruzione anziché con quello più  congeniale di destrutturazione (poiché non si tratta di demolire edifici). Appartengono alla schiera di coloro che hanno utilizzato tale tecnica eminenti artisti, scrittori, scienziati. Tra i tanti, Husserl, Heidegger,  Pirandello, Shakespeare, Hegel, Freud, Marx e lo stesso Kafka.  Il “Processo” di Kafka (che è diventato spettacolo al teatro “Vascello” di Roma) vuole esprimere qualcosa di diverso dalle sue apparenze. Che non può rivelare “apertis verbis”. Solo così l’opera potrebbe avere un senso e non apparirebbe solo una stranezza del suo autore.  Lo conferma Primo Levi che, ad avviso di WW,  è stato uno tra i migliori traduttori dell’opera. Precisando, nella introduzione all’opera, che la continua utilizzazione, da parte dell’autore, dei termini di : sembrare, verosimile, probabile, intravedere, accorgersi, come se, apparentemente, simile e quant’altro evidenzia che il testo “dipana instancabilmente vicende in cui nulla è come appare”. E cioè vuole nascondere qualcosa. Ad es. il distratto, irresponsabile, cieco, assoluto autoritarismo e strapotere imperante nella collettività ceka dell’epoca. Qualcosa di analogo ha interessato, qualche anno dopo, uno stato limitrofo (e lo stesso Primo Levi ne ha fatto, a suo tempo, le spese). Questa è solo un’ipotesi, tra le tante. Non v’è certezza. Non v’è mai certezza…..

Westwind 








2 commenti:

  1. Un pò di tempo fa,proprio al teatro Vascello ero tra il pubblico.Si rappresentava il "Processo" di Kafka.Gli interpreti erano M.Kustermann e G.Nanni.Una serata d'inverno.Come questa.Tiepida di aria e con già il sentore d'una incipiente primavera.Preciso,il ricordo d'un brivido di freddo che mi prese uscendo dal teatro seguito subito da gioia.Una gioia pensante.
    Mirka

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  2. Cara Mirka,
    il Tuo è un commento intimistico molto bello. Adesso la protagonista è Raffaella Azim, che conoscerai senz'altro. Anche adesso (maledizione !) fa freddo. Ciao. WW

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