IL “DEJA’ VU” – TEOLOGIA DELL’ESSERE (HEIDEGGER)
Stupisce
non poco che Heidegger, attento
osservatore delle strategie filosofiche dell’essere, abbia a suo tempo aderito al nazismo ( distaccandosene…fuori tempo massimo) senza rendersi anticipatamente
conto che avrebbe portato alla …soluzione
finale. Comunque sull’essere, che Heidegger ha associato alla
oggettività della presenza (e
Derrera, dopo di lui, al divenire)
molto è stato detto anche da Parmenide oltre che da molti altri. Quest’ultimo,
con un gioco di parole, avrebbe quasi…colpito nel segno definendolo (con una
definizione che non definisce nulla) che l’essere
è ciò che è e non ciò che non è. Molti altri ci hanno messo le mani (sull’essere) ma tutti hanno ignorato che il
vero problema è quello della capacità di percezione e della socialità dell’essere. Poichè, trattandosi di un quid che
riguarda l’individuo è a quest’ultimo ed alla collettivià in cui questo vive
che occorre riferirsi. E non a qualcosa che sembra astrattamente sospeso nei cieli. E se all’individuo, cioè se al singolo, occorre
tener conto, non ci si può esclusivamente riferire solo alla sua fisicità ma occorre anche considerare
la sua capacità di percezione (e quindi di autonoma e personale valutazione) di
ciò che accade fuori di lui e cioè del suo modo di confrontarsi con la realtà circostante e con i messaggi che
dall’esterno egli riceve. Ivi compresi i messaggi subliminali che, senza che lui
stesso ne sia consapevole, lo costringono a fare ciò che non farebbe se ne avesse
una reale, autonoma consapevolezza.
Westwind
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