martedì 3 gennaio 2012

IL GRANDE NO

IL GRAN RIFIUTO
Per alcune persone viene il giorno/ in cui devono dire il grande SI/ o il grande NO…./chi rifiutò non si penta. Se glielo richiedessero/ direbbe ancora NO. Eppure quel rifiuto/quel giusto NO/ per tutta la vita lo rovina.
Westwind 

4 commenti:

  1. E che ne sappiamo noi se un grande no ci rovina per tutta la vita? Potrebbe anche averci salvato la pelle. Non si sa mai come saremmo finiti se avessimo sposato il buon partito per cui non sentivamo amore o se avessimo fatto medicina invece di lettere classiche: sono pensieri inutili, per me, a che vale recriminare? Abbiamo fatto tante cose positive nella nostra vita ed altre ne faremo, non scoraggiamoci e cerchiamo di diventare saggi invecchiando.

    RispondiElimina
  2. ciao lupo,
    non so a chi tu possa fare riferimento,se a Monti o a Penelope.Comunque sia se fosse per il primo,l'etica è da mò che se ita per i meandri dell'umano contorto pensiero, si da ritener da molti che "la proprietà NON è più un furto",per la seconda ipotesi,ci fu sempre il GRANDE Omero che immortalò l'attesa.
    Io che appartengo alla minoranza di chi sol della vita (purchè musica non manchi e un buon par de scarpe nuove,però)tiene a unica ricchezza, non temo il distacco nè da Monti ma neppure da Penelope che,per il primo vi saranno sempre gli imboscati pavidi e disgraziati quanto la moglie di Lot,per Penelope so a memoria i versi dei DUE Omeri.Ovvero di chi la scrisse e l'altro che ancor mi fa le fusa nel giardino.
    Ciau,Mirka,o se ti fosse più cara alla memoria antica... va bene anche la Bianca

    RispondiElimina
  3. Cara MIMMA,
    Non mi riferivo alla politica, che ormai (resti tra noi) sembra essere un malato incurabile. Ciao ed affettuosamente grazie per l'attenzione. WW

    RispondiElimina
  4. Cara Bianca,
    Monti non è alla cima dei miei pensieri. E neanche....tutti gli altri. (Ed a Penelope non ci pensavo affatto. Oltretutto potrebbe anche ritenersi responsabile di quella che - apertis verbis - potrebbe definirsi la fuga di Ulisse). Il mio era un tema di fantasia.Si riferiva alla condizione umana su un piano di genericità.( Ogni riferimento a cose, situazioni,persone della vita reale sarebbe del tutto casuale e fuori luogo. Era solo la trascrizione dei brani a mio avviso più significativi della poesia di Kavafis, e dell'assonanza con la dimensione da Lui splendamente descritta). (Ciao e buon pomeriggio/sera). WW

    RispondiElimina