IL CANNETO DI
PUCCINI
Vi si recava spesso. A
Torre del Lago. Da qualche tempo quel luogo lo attirava. Come tutto ciò
che riguardava la passata esistenza del
Grande Artista. E dei luoghi ove aveva vissuto. Ed aveva amato e sofferto.. A
volte si recava con la sua auto nei pressi di un canneto nei pressi del lago. Anche
quel giorno, come in tanti altri, arrestò l’auto in quel luogo e rimase a
guardare il canneto, il lago. Non si sentiva troppo bene. Aveva una strana
dolenzia al braccio sinistro, che diventava sempre più forte. Gli sembrò di vedere la stessa scena che già
altre volte gli sembrava di aver visto. Gli sembrò di risentirne la melodia. Le
parole di Rodolfo…”Che gelida manina /
se la lasci riscaldare…” In effetti,
anche lui vicino al canneto, cominciava a sentire freddo. Ma c’era la
musicalità del brano che gli impediva di andarsene. Adesso Mimì era distesa nel suo giaciglio. E Rodolfo le stava
accanto. Egli si sentiva partecipe della scena pur non prendendovi parte. E la
musica del brano sembrava amichevolmente accompagnarlo. In un itinerario che
fino ad allora non aveva mai percorso. La luce stava gradualmente scemando…
anche sulla scena. Forse il sipario era stato calato. Buio completo. Poi vide una
fortissima luce. Che non consentiva di vedere più nulla.Poi buio completo. (Forse) era
già scesa la notte. (Der Tanz
ist aus). Lo spettacolo era
terminato.
Westwind
MIMMO,
RispondiEliminavuoi spiegarci TU il significato di questo post? Grazie,Mirka
Cara Mirka,
Eliminaquesta è una vicenda vera. Che ha riguardato un mio cugino. Che è stato presidente dell'Ente di Torre del Lago. Ove ha lasciato la Sua vita con le modalità descritte nel mio post. Con il quale ritengo di averGli reso un doveroso omaggio. Ciao WW
Adesso il post è chiaro, sì, è giusto rendere omaggio ricordando coloro che ci sono cari sia in vita che in morte.
RispondiEliminaCara DomenicaLuise,
RispondiEliminaScusami. Credevo fossi Mirka. Ciao. WW