mercoledì 29 febbraio 2012

OTTICA TERRESTRE (e non solo) R.M.RILKE

OTTICA TERRESTRE (e non solo)
(RAINER MARIA RILKE)
Con il consueto stile giornalistico Gramellini ( su la “Stampa” del 29/02/012) bacchetta i Suoi Colleghi, editorialisti del “Giornale “ e di “Libero” per aver costoro pesantemente ironizzato sulla vicenda del NO TAV  arrampicatosi su un traliccio elettrico ed attualmente in coma. WW condivide tale  (a dir poco) dissenso dell’amico Gramellini, in quanto ritiene che si deve sempre avere rispetto per il dolore e con esso per la vita di chicchessia. Ma non crede di dover esprimere alcuna meraviglia per ciò che sembra essere una costante  piuttosto consueta della nostra esistenza collettiva.  Che è il NON SENSE. E cioè la battuta, la vicenda, l’atteggiamento, l’azione poste in essere senza neanche una apparente razionalità. Prive di un sensato fondamento logico E  che quindi risultano sostanzialmente fine a se stesse. Esemplificativamente si può iniziare dagli “otto milioni di baionette” (ammesso che siano mai esistite) . Come se le guerre si vincessero a baionettate. Ed a proseguire con  le scarpe di cartone, fornite in dotazione ai nostri militari inviati in Russia ed in Albania. Si potrebbe proseguire ulteriormente con l’affermazione, posteriormente addotta per giustificare la guerra, che sarebbe stata dichiarata in quanto si riteneva che sarebbe durata poco (solo il tempo per procurarsi i 1000 morti occorrenti per sedersi al tavolo della pace). Come se non fosse notorio che le guerre non durano mai poco. E si sa, quando iniziano e mai quando finiscono. Ai tempi attuali si potrebbero menzionare anche le verniciature, presumibilmente, notturne dei treni. Anche dei vetri dei finestrini. Le biciclette assicurate da incauti ciclisti ecologisti ai pali stradali  e ritrovate la mattina successiva con danni tali da risultare inservibili. Ed a queste potrebbe anche aggiungersi la risalita sul traliccio elettrico, un ulteriore NON SENSE… E così la guerra dei NON SENSE continua ancora…
Accompagna il post (per elevarne possibilmente il tono) uno stralcio del brano musicale “METAMORPHOSIS” di Richard Strauss (inserirlo integralmente sarebbe stato non conveniente poiché ha durata di 28 minuti) che per molti esperti musicali sembra essere la parametrazione più coerente del messaggio poetico- filosofico lasciatoci da Rilke, che quasi un centinaio di anni prima del filosofo sociologo Derrida, aveva definito la nostra esistenza come la sfera della caducità cui apparteniamo, la “realtà del doppio regno”, nel quale la vita e la sua cessazione appartengono allo stesso modo di essere, assieme alle cose che ci circondano, che, come noi, “del morire vivono”.Nel precedente post (Metamorphosis) v’è la prima parte dell’omonimo brano eseguita però al piano dalla eccezionale Bianca Partic.
Westwind
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