CH’A
STAGA BIN e
CEREA ! (Stia bene ed..arrivederci…!)
Lo riconobbe subito. Nella bettola di Malmò. Stava guardando la televisione.
Trasmettevano, da Salisburgo, il “Flauto
magico”. Era di scena lo stupendo brano della “Regina della Notte”. Un brano che coinvolge. Travolge. Che
trasporta in un’altra dimensione. Che fa
estraniare dal proprio io. Quasi con voluttà.
Era ormai giunto al termine della sua
indagine personale. Finalizzata ad individuare un criminale nazista, che aveva
spento la vita ad alcuni suoi amici. Nella zona di Cuneo. Si era rifugiato in
Svezia. A Malmò, ove risiedeva in
una sfarzosa villa, nelle adiacenze della città. Si recò al più vicino comando di polizia,
qualificandosi. Il funzionario ivi addetto, cortesissimo, gli mostrò una cartella, con alcune
fotografie. “Guardi un poco, lo
riconosce ?”. Si, era lui. Non c’erano dubbi. “Bene” gli disse il funzionario “ Lei ha compiuto il suo dovere. Adesso, con calma, mi faccia una
relazione. (Ha tutto il tempo che vuole) . Ed adesso - , come si dice dalle
vostre parti…: Ch’a staga bin…e cerea”
Fatti personaggi e situazioni della vicenda
(in parte desunti dal racconto di M. Soldati “ La fine di Flok”) sono puramente immaginari e non si riferiscono
a situazioni reali….anche se si potrebbe dare il caso
che…
Westwind
.
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