INCONTRI…CASUALI
Un
piccolo monaco. Di un monastero di S.Margherita di Savoia. Si recava ogni
pomeriggio sulla spiaggia. Terminate le incombenze che era suo compito
effettuare. Al convento prevalevano i monaci arroganti e superficiali. Danarosi,
per estrazione familiare. Pregavano tutto il giorno. Spesso…addormentandosi
nella preghiera. Il piccolo monaco, invece, sulla spiaggia, ogni volta
ritrovava il suo mondo. La sabbia bianchissima, di consistenza vetrosa, fatta
di minuscoli granelli, gli sembrava simboleggiasse l’infinito. L’eternità. La
luce sembrava provenire da qualsiasi direzione. Non solo dal sole. L’aria.
Mite, tersa ed incontaminata. Il mare, anch’esso apparentemente infinito, di un
azzurro leggero, sbriluccicante alla luce. Questo
era, per il fraticello, il creato. Di cui essere grati. Un giorno la sua
sosta venne scossa da un sordo, lontano frastuono che sembrava essere di una
folta schiera di armati a cavallo. Come a rendergliene conto, un voce, dentro
di lui, suggerì che si trattava dell’armata di Federico II di Svevia, che
accompagnava il sovrano nel suo percorso verso l’Etna. Che di lì in poi,
sarebbe stata la sua ultima dimora.
Era il 13/12/1250. Nella stessa data il
sovrano aveva concluso la sua vita terrena.
E’ questa oltre che (tutta) una leggenda anche un mito. Che l’Etna ovviamente non può confermare (ma neanche smentire). Ma che, come ogni mito, potrebbe aiutarci a comprendere meglio la “realtà”. Fù indubbiamente un caso che, tempo fa, mi sia imbattuto in un albergo, denominato “Hotel Svevia”, ove ho potuto fotograficamente riprendere le due immagini che accompagnano questo post. Sono di due grandi dipinti di un artista, specializzato nelle raffigurazioni di Federico II di Svevia. Ed anch’esso, attualmente, non più in vita.
E’ questa oltre che (tutta) una leggenda anche un mito. Che l’Etna ovviamente non può confermare (ma neanche smentire). Ma che, come ogni mito, potrebbe aiutarci a comprendere meglio la “realtà”. Fù indubbiamente un caso che, tempo fa, mi sia imbattuto in un albergo, denominato “Hotel Svevia”, ove ho potuto fotograficamente riprendere le due immagini che accompagnano questo post. Sono di due grandi dipinti di un artista, specializzato nelle raffigurazioni di Federico II di Svevia. Ed anch’esso, attualmente, non più in vita.
Westwind
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Mimmo, a ridosso dell'Etna nel profondo del magma/all'attracco dei germogli /non ci si raccapezza e forse ancora lo Stupor mundi disfiora brezze.......Chissà !Buona Domenica.Mary
RispondiEliminahttp://youtu.be/ouv6pUiPWBs
Comunque penso che il buon Federico, lì dove si trova, trascorrerà il tempo nella lettura (Che tristezza !), magma permettendolo. Forse perfezionandosi teoricamente nella caccia con il falcone. Sono diventato un provetto spalatore. Ogni giorno devo spalare la neve davanti al mio box. Per poter uscire. Spero non diventi un'abitudine. Ciao. Mimmo
EliminaPurtroppo, amico mio, non posso darti una mano ...Mi sento in colpa perchè qui la giornata è stata splendida . Sarò a Roma , neve permettendo , Domenica prossima. Buona serata .Mary
RispondiEliminaOtti(missi)mamente. Ciao. Mimmo
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