sabato 3 dicembre 2011

SI FA MA NON SI DICE (Quid nunc ?)

Si fa e non si dice. (Quid nunc ? trad: Ed ora ?)



Secondo Keines “il consumo” (anche quello ad utilizzazione immediata e velleitaria) “è l’unico scopo di tutta l’attività economica”. Il risparmio è out ed il consumo è in . La conseguenza è che il consumo va favorito anche con redditi non adeguati. La produzione va incrementata anche se non v’è domanda. Questa in seguito verrà. Ben venga quindi il deficit spending dello stato, il passivo di bilancio, la stampa di carta moneta, i mutui senza garanzie. In quest’ultimo caso non v’è alcun problema per le banche. Poiché( l’astratto) diritto di credito nei confronti di chi ha contratto il mutuo viene trasformato in bonds e questi ultimi vengono ceduti ai privati, anche se a volte si tratta di carta straccia.  Ai correntisti di depositi bancari non viene attribuito alcun interesse per incoraggiarli ad investire il loro risparmio in tale forma illusoria di investimento (bonds ed affini). Queste in sostanza sono, più o meno distorte, le teorie di Keines, applicate molto di buon grado dagli stati europei nel corso degli ultimi 60 anni. Contribuendo a fare arricchire ulteriormente molti “innominati” dei poteri forti. E queste sono sostanzialmente le vere ragioni della crisi. Sulle quali, sembra a BW, non sia stata fatta adeguata chiarezza. Evidentemente e presumibilmente al fine di proseguire sulla stessa strada. Basata sulla contestazione del principio, di un elementare buon senso, secondo il quale dal nulla non si crea altro che il nulla.  E ciò costituisce la riprova che non esiste una economia creativa ma solo….qualcos’altro.







WESTWIND 






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