venerdì 30 dicembre 2011

COACTUS VOLUIT

Coactus  voluit
In un precedente post WW si è occupato del senso metaforico ed aforistico. Di un mito.  Del mito del “Labirinto”. Che riguarda la stessa esistenza umana. Il suo presente. I suoi orizzonti i suoi presupposti, le sue prospettive. Si è accorto che ciò è , quasi, in sintonia con quanto espresso dalla grande poesia  di Wistlowa Sazymborska di cui viene trascritta, qui di seguito, l’ultima parte della sua poesia  Labirinto”.
Deve pur esserci un’uscita
E’ più che certo.
Ma non tu la cerchi,
è lei che ti cerca,
è lei fin dall’inizio
che ti insegue,
ed il labirinto
altro non è
se non la tua, finchè è possibile,
la tua, finchè è tua, fuga, fuga, fuga
. (da te stesso; aggiunta di WW).
La fuga potrebbe essere anche quella della mente. Perché non vede perché ha scelto di non vedere. (Senza che, per fare ciò, occorra un grande cervello).
Westwind
.


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