I HAVE A
DREAM….
Il dotto
conferenziere, nel salotto dei vip, doveva semplicemente badare a non dire ciò che non doveva essere detto.
E che tutti d’altra parte pensavano fosse inutile dirlo. Poiché tratta vasi di
ovvietà, anche se non erano state opportunamente pubblicizzate. Doveva parlare
della crisi. E delle sue cause. E dei rimedi da adottare. Non era un’argomento facile
e….. senza spese. Ma per fortuna c’era stato l’episodio del falso stupro della
sedicenne. E della reazione popolare del quartiere per stigmatizzare l’accaduto
ed attribuirne la responsabilità al solito razzismo violento. Da stadio. In effetti il “come uscire dalla crisi” e “quali
ne fossero i responsabili”, che erano il tema della conferenza, non erano
argomenti molti distanti dall’humus caratterizzante il brutto episodio. Tutti,
durante l’esposizione del dotto oratore, erano rimasti attentissimi. Non già per quello che diceva ma soprattutto per avere
contezza se avesse detto ciò che non andava detto. Ma, come al solito, ciò non
avvenne. E, terminata la conferenza, tutti si precipitarono festanti al buffet.
Offerto da una premiata pasticceria della Capitale. Specializzata nell’organizzazione
di banchetti ufficiali.
A questo punto
Paolo si svegliò. Ed ancora assonnato, rivoltosi alla ragazza che dormiva
assieme a lui, disse di aver fatto un sogno. Su come uscire dalla crisi.
Aggiungendo però di non ricordare più nulla di questo sogno. Ma la ragazza non
gli diede retta; si voltò dall’altra parte e continuò a dormire.
WESTWIND
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