domenica 4 dicembre 2011

Il GRANDE BORDELLO


Il GRANDE  BORDELLO  (in controluce)

“Non dite a mia madre che faccio il pubblicitario, lei mi crede il pianista di un bordello”.

Dietro l’apparente scherzosità della frase, che è sicuramente paradossale, si cela  un significato che si rivela solo se ne viene effettuata una rilettura che decripti aforisticamente il suo contenuto reale.  Che cioè tutti i viventi  sono pianisti di qualche cosa. In un mondo, che visto ciò che accade, è non può non definirsi un grande bordello. Nel quale a ciascuno viene assegnata una parte, che, più o meno dignitosamente, viene interpretata. ( A volte con amarezza) Nell’ambito letterario, mercantile, delle arti e mestieri e così via… (intelligenti pauca). Tale frase apparentemente paradossale ha consentito al Suo autore di avere uno strepitoso successo nell’ambito del marketing pubblicitario. Perché rivela subliminalmente ciò che se fosse stato detto  apertis verbis non sarebbe stato comunemente accettato. Ed è forse questa la ragione del suo successo. (Ovviamente questa è solo una ipotesi, tra le tante possibili).
La frase, divenuta un cult per chi si occupa di slogans, è di Jacques Séguéla. Il guru del marketing. Colui che ha, secondo i più, sostanzialmente contribuito a far vincere nel 1981 le elezioni a Francois Mitterrand. L’immagine è quella del “Sacco di Roma” nella ricostruzione pittorica di Joseph Noel Sylvestre. Il brano video musicale che accompagna il post “Italiani brava gente” ha tutta la mia condivisione.
Bluewind


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