giovedì 19 aprile 2012

La politica del bau bau


TECNICAMENTE  RAZIONALE

  Eroicamente ma, come è nel Suo stile, abbastanza gentilmente, GRAMELLINI (nella prima pagina de “La Stampa” del 19/04/012) affronta il problema della “politica bau bau” (come Egli stesso la definisce) con la quale dal vertice governativo si ricorda che se non accettassimo i rimedi propostici, faremmo la fine di Atene. E ricorda, sempre gentilmente, che la visione immaginifica del futuro non può farsi consistere quasi esclusivamente nell’invarianza della “spesa pubblica e del sottobosco corrotto della burocrazia” (così testualmente  la definisce).
Secondo  WW, in vista di un’ideale valido (che durante la resistenza era la liberazione), gli Italiani possano farsi spaventare da alcunché o da chicchessia, ma si pone solo un quesito (tra i tanti). Come possa prefigurarsi una futura ripresa di consumi e di occupazione riducendo, nel contempo, la capacità di spesa della collettività. Quando l’Italia era ancora un’entità esclusivamente agricola (o prevalentemente agrico), furoreggiava il proverbio che “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca”. Adesso è passato sicuramente di moda (ci si ubriaca, in un certo senso, sempre ma….in un altro modo). Forse si tratta di un enunciato molto banale  e per nulla tecnico ma, vista la situazione….



Westwind 


















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