COME LA MAREGGIATA SUL LIDO (Micioneide)
Il testo che segue è tratto dalla pubblicazione “Il gatto romano”
di Mario Dell’Arco (pseudonimo)
SIGNORE, se TU volessi reincarnarmi, in una
futura vita, in una bestia, ti PREGO: Tieni presente il mio carattere, le mie
abitudini, le mie attitudini….Fammi gatto comune,
Signore: anche bastardo…purchè
goda d’un colore che mi permetta di mimetizzarmi, nell’erba. Non voglio,
eludendone l’occhio vigile, aggranfiare
il ramarro che sorseggia come un aperitivo, il solicello. Non voglio catturare, in piena estasi
archeologica, il topo uscito dalla cloaca…Il mio intento, il mio assillo, è di
sfuggire l’interesse degli uomini e spezzare, prima che si annodi, il filo di
simpatia che sembra legarli immediatamente al gatto. ….Fammi gatto, Signore ma liberami dal bisogno di un letto,
d’un cibo, d’una cuccia…Rendi inerte il mio fiuto, insensibile il mio palato,
muto il mio stomaco; ch’io non sia costretto,
strisciando, scodinzolando, leccando la mano che mi porge il cibo a mortificare
iteratamente la mia coscienza….Fammi
gatto libero, Signore, fammi rinascere a Roma, buttami al margine di un relitto di
monumento, come la mareggiata butta sul lido la mezza conchiglia…
Westwind
Questa la capisco e mi piace che,quando si parla di gatti,la "nobiltà" è di casa anche se randagi.Mirka
RispondiEliminaCara Mirka,Il gatto, attraverso una monografia che, per la prima volta, ho letto, mi ha fatto scoprire la grande sensibilità di un amico di mio Padre, (autore del libro) che fino ad ora avevo ignorato. Dovevo dirTelo, per integrare in qualche modo, il post e renderlo meno teorico ( più reale). E Ti confesso che l'idea del post mi è venuta ripensando ad una bestiola il cui nome comincia con la lettera O. (colpo basso....forse) Ciao.
RispondiEliminaMimmo
Io, invece, spero di non reincarnarmi mai più su questa terra offesa dall'avidità umana. Eppure è bella e l'amo visceralmente. Vorrei, se mi fosse possibile scegliere e Dio me lo concedesse, rimanere per sempre puro spirito d'amore nell'amore. E avere un paradiso di poesia, non un nirvana, bada.
RispondiEliminaIl gatto non c'è pericolo che faccia una coccola se non lo sente. E non credo che si strusci per mangiare, i miei hanno sempre la ciotola piena e le polpettine buone per evitare che vadano girando troppo in giro, se mi chiamano è per affetto. Gli animali "sentono"qualcosa. Oggi mi sono seduta sulla soglia di casa a guardare la giardiniera che faceva certi lavoretti necessari, subito sono venuti i gattini, due. La terza si è trasferita dai vicini dove vive felice, ogni tanto viene, mi festeggia e se ne va. Il maschio si è accucciato ai miei piedi. Abbiamo chiacchierato un po' insieme serenamente, con intromissioni di miagolii molto espressivi. Erano felici della compagnia, nel loro piccolo. Ma non vorrei reincarnarmi nemmeno in un gatto: anch'egli potrebbe capire qualcosa di politica.
Cara Domenica Luise,
EliminaA Te, io penso, potrebbe esserTi concesso tutto. Come potrebbe esserTelo negato?. Ovviamente tra mille anni, se Ti bastano. Ciao (anche per conto del gatto). Mimmo