Del
più e del meno
Telfonata colta a volo. Su un autobus
in sosta nei pressi di Piazza del Popolo. “Sei tu ? Stai bene ? Volevo dirti che il 6 giugno mi sposo. Tra poco più di un mese. In Campidoglio. Mi vuoi bene. Si. Anche io te ne voglio. Un bene da morire. In viaggio di nozze andiamo a New York. Deve essere una città bella da morire. Quando torno ci vediamo. Ti vengo a trovare. In ufficio. Ceniamo assieme. Nel solito ristorantino. E’ fichissimo. Ci si mangia così bene da morire”.
“Qualunque
cosa dico, mi tirano le pietre. Troppe proteste. E’ ora di finirla. In
pratica c’è poco spirito costruttivo. Occorre cambiare la testa
degli Italiani. Si sono indebitati per acquistare l’abitazione.. Adesso non
possono pagare i mutui. E neanche l’IMU. Avrebbero dovuto investire il proprio
danaro nell’istruzione dei figli., non sulla casa”.
L’Intervistata
era evidentemente sensibilizzata per le numerose critiche ricevute. Ma avrebbe
dovuto riflettere meglio, prima di manifestare il Suo pensiero. Infatti che
senso ha “investire nell’istruzione” quando c’è la scuola
pubblica. E dell’obbligo. A meno che non si riferisse alla laurea. Che
evidentemente ha ormai solo un carattere
decorativo. Infatti, che se ne fanno i giovani della laurea ?
Cavallucci
marini. Sembra che siano in via di estinzione. A causa della pesca
a strascico. d’altra parte, se non hanno capacità di spesa. Che vivono a fare ?
Dialogo telefonico con una radio privata (a
diffusione nazionale): “ Ciao Franco hai sentito cosa avviene per le lauree ?
Tu quanto hai pagato per la laurea ?” Franco: “ io nulla L’ho estorta”. Ma
forse era una battuta….Come tante altre.
Westwind
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