Si può dare di più ?
Non è un fatto tecnico. La crisi. E’ inutile
studiare tecniche di recupero che tagliano l’erba anche dove non andrebbe
tagliata. Sono solo “toppe”
(oltretutto andrebbero fatte meglio) con le quali si tende a circoscrivere la
falla. Che si allarga sempre di più. Inesorabilmente. Comunque la tecnica va
bene nel suo campo. Non nei comportamenti umani. Non si può chiederle più di
quello che può dare. La crisi ha delle causali tipicamente etiche (o per meglio
dire antietiche). Pertanto, per
uscirne, occorre recuperare il senso etico. Gramellini, sulla Stampa
(del 1/5/012) giustamente rivela che i “tagli aiutano a sopravvivere ma per
evolvere servono visioni strategiche”. (e cioè, in modalità criptica, si
mostra d’accordo con quanto sopra esposto). Rivela inoltre che la crisi è in
sostanza “una strettoia della storia”.
Come il nubifragio o la tromba d’aria Che vanno dove capita. Ma non è
così. Dimezzare i costi della politica e
della burocrazia, la “ più pletorica, corrotta ed inamovibile d’Europa
(sono parole di Gramellini), a parte che risulterebbe missione impossibile e
senza esito alcuno non risolverebbe il problema di fondo che consiste
essenzialmente nel recupero del senso
etico, dello spirito di solidarietà e di razionalità sociale (anche per quanto
riguarda i provvedimenti legislativi). Quante pagine gloriose (e vittoriose) del Risorgimento e della Resistenza
sarebbero state scritte se non fosse stato, all’epoca, immanente un modus
vivendi caratterizzato dalla dimensione etica ? Senza quale non si risolverà proprio un bel nulla.
Sarebbe come continuare a riversare acqua in un radiatore forato che ne
richiederà sempre più. Senza fine…. …
Westwind
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