lunedì 29 novembre 2010

Che sarà della mia vita (AMLETO)
 Che sarà, ………..
Che sarà della mia vita chi lo sa.
So far tutto o forse niente, da domani si vedrà,
e sarà, sarà quel che sarà.
Gli amici miei son quasi tutti via
e gli altri partiranno dopo me.
Peccato perché stavo bene in loro compagnia,
ma tutto passa e tutto se ne va……….
Amore mio ti bacio sulla bocca
che fu la fonte del mio primo amor,
ti do l’appuntamento dove e quando non lo so,
ma so soltanto che ritornerò.
( versione di Josè Feliziano, cantante “non vedente”)
Niels era di guardia presso l’attendamento del corpo di spedizione danese in Afghanistan.
La retribuzione era piuttosto elevata; il suo intento era di aprire, al suo ritorno in Danimarca, un piccolo negozietto di oggettivistica nella splendida Copenaghen, come avevano fatto altri.
Da quando era in Afghanistan,  22 suoi colleghi avevano perso la vita (ne ricordava tutti i nomi e le sembianze). A causa di una mina esplosa sotto il carro blindato che li trasportava.
Niels faceva la guardia, ma la riteneva una cosa inutile, perché poteva arrivare un razzo dei talebani da lontano ed altri suoi colleghi, nel sonno, avrebbero perso la vita.
Altri  suoi amici la stavano ugualmente perdendo (la vita) , giorno per giorno, in Danimarca, in quanto affetti dall’ AIDS allo stato iniziale.
Secondo Kary Mullis (premio Nobel della chimica nel 1993) l’AIDS non sarebbe provocato dal virus HIV, come autorevolissimamente ritenuto dalla scienza “ufficiale” e pertanto una terapia che si accanisse contro questo virus poteva considerarsi, sempre secondo Mullis, senza alcun effetto.
Il quale riteneva altresì che le emissioni dei combustibili fossili non dovrebbero considerarsi la causa  o l’unica causa del riscaldamento globale del pianeta e che il buco nell’ozono non sarebbe stato provocato dal rilascio dei clorofluorocarburo nell’atmosfera e le prove indirette della diminuzione della fascia dell’ozono risulterebbero del tutto inattendibili. E che sostenere “che gli uomini sono capaci di surriscaldare il pianeta o di disperdere il suo ozono è ridicolo come accusare i graffiti del Maddaleniano di aver provocato l’ultima glaciazione.”Si continua a credere che “le emissioni da noi prodotte facciano aumentare la temperatura del pianeta, anche se la temperatura non sta realmente aumentando.E se aumentasse sarebbe sciocco pensare che dipende da noi” (è sempre Mullis che lo sostiene).
Ma se così fosse tutte le pratiche ecologiche attualmente in auge sarebbero esercitazioni senza senso !
E se così non fosse, non si comprenderebbe a qual titolo e sulla base di quale valenza il prof. Mullis abbia conseguito il premio Nobel nel 1993.
Ma subito dopo Niels cambiò genere di riflessioni  e si chiese cosa ci stesse a fare in Afghanistan, lui ed i suoi colleghi. E se ne valesse veramente la pena rischiare la propria vita per un pugno di Euro.
E si ricordò di Amleto, il giovane principe di Elsinore che da sempre era stato il suo modello di vita e si chiese se la propria meta coincidesse, come fino ad allora aveva pensato, con quella di Amleto, che,  nella sua epoca, aveva, temporaneamente, scartato il “non essere” in quanto riteneva vi si trovasse l’ignoto.
Ma v’era però un’altra vicenda, pur essa riguardante Amleto, allorchè quest’ultimo ebbe a consentire al corpo di spedizione norvegese di attraversare una zona della Danimarca, onde sconfiggere le armate polacche ed impossessarsi di un minuscolo territorio di nessuna rilevanza strategica ed economica ma avente valenza esclusivamente di prestigio  personale per il re di Norvegia.
In una vicenda simile, Montaigne aveva osservato: “Siamo abituati a vedere quotidianamente nelle nostre guerre, migliaia di soldati di nazioni straniere impegnare, per una piccola somma di danaro, il loro sangue e la loro vita in contese nelle quali sono scarsamente interessati”.
Ed Amleto, il giovane principe di Elsinore, aveva ancora più decisamente affermato, che normalmente ci si interessa della sorte di qualche essere umano (Amleto era ossessionato dal desiderio di vendicare l’assassinio del padre) mentre non ci si avvede “della (prevedibile) morte di ventimila uomini (era il corpo di spedizione norvegese) i quali si incamminavano verso le loro tombe come se andassero a letto…. Battendosi per un pezzo di terra che non è neppure tanto grande da contenere tutti coloro  che avrebbero risolto  la contesa con le armi, pezzo di terra che non sarebbe bastato neppure come sepolcro ed anzi neanche come ricettacolo, a nascondere i loro corpi massacrati !” (AMLETO, 60-66).

La notte  continuava ad essere cupa e senza stelle.
Niels continuò a riflettere.
Si sovvenne di un pensiero di Wittgenstein: “Sto nella vita come il cattivo cavaliere a cavallo. Devo solo alla bonarietà dell’animale, se non vengo sbalzato da sella in questo stesso istante” ( Wittengstein, pensieri, 1939-40).
(Ma comunque sia ti do l’appuntamento dove e quando non lo so, ma so soltanto che in qualche luogo ed in qualche tempo tornerò,…….in qualche luogo ed in qualche tempo tornerò,…..tornerò)



                                                                                       Bluewind   (freelance)




Nessun commento:

Posta un commento