“NON MI MANCA NULLA…
di quello che
non ho”. Quando
esco la mattina presto per fare colazione e prendere i giornali, ogni giorno la
ritrovo lì, accovacciata sui gradini di S.Andrea
della Valle (E’ la chiesa della Tosca).
Ove ha passato tutta la notte. La vecchina. Avvolta dai suoi cenci. Appoggiata
a due sacchetti di plastica rigonfi di tutto il suo avere. (Tutto forse no.
Poiché ha qualcosa che non si vede, ma che la tiene ancora in vita). Le prime
volte, passandole accanto, mi chiedevo: “Ma
cosa attende ?” Ma non volevo
darmi una risposta, anche se ne ero consapevole, poiché mi sembrava troppo
crudele e definitiva. Ho iniziato, ogni mattina, a lasciarle accanto 10 euro
(in realtà erano 5). Che ogni volta rifiutava. Accettandole solo quando con un
sorriso le dicevo: “E’ per prenderti
qualcosa di caldo. Hai passato tutta la notte al freddo”. Una volta, avendo
notato una signora che le si era fermata accanto, non riuscii ad impedirmi di
dirle che aveva fatto qualcosa di estremamente valido. “Sì” aveva risposto “ ma da
me non ha accettato nulla”. “Da me”
le risposi, forse con una leggera punta di meschino orgoglio,” accetta quello che le dò”. Non so quanto potrà durare ancora questa
vicenda (che fa parte di un mondo sconosciuto ai più). Ma che mi ha fatto
rientrare in sintonia con il bellissimo brano di De Andrè: “Non mi manca
nulla…di quello che non ho”
(E’ una storia vera).
Bluewind
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