La comunità delle belle parole
L’articolista di 1° pagina (de “La Stampa” del 23/11 us) è stato risvegliato con una mail alle ore
8,30 da un Suo lettore che si mostrava scandalizzato per aver assistito ad un
dialogo tra il cliente di una tabaccheria ed il tabaccaio, il quale, con un
frasario piuttosto colorito (è un eufemismo),
comunicava all’anzidetto cliente che, in caso di vincita al gratta e
vinci, avrebbe conquistato (è un eufemismo anche questo) una prostituta romena.
Chiedendosi (il mittente della mail): “Ma chi abbiamo allevato ? Ha capito chi
siamo ?”.L’articolista, da parte Sua, precisava di ricevere consimili mail
praticamente ogni giorno aggiungendo che l’umanità nel suo complesso è egoista
e tende quasi esclusivamente al guadagno
ed al godimento senza fatica. Probabilmente tale giudizio è inaccettabilmente
tassativo. Ed allora ? In luogo del turpiloquio emergente in ogni dove,cerchiamo
di istituire una comunità delle belle parole
( e perché no, anche dei buoni propositi, cioè di quelli mai attuati) che
utilizzi, in ogni situazione, la locuzione “pace e bene sian con voi”. Ma forse questa comunità (a parte il turpiloquio) già esiste
.
Bluewind
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